Anche il Terzo settore non vuole lasciarsi sfuggire le opportunità di finanziamento offerte dal Pnrr. A Crotone, le realtà del territorio da sempre impegnate nel sociale e l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro hanno organizzato un incontro per iniziare a fare rete.

«Bisogna stare insieme»

«All’interno di questo programma formidabile, c’è tutto quello che abbiamo predicato in questi anni: inclusione sociale, attenzione agli ultimi, ambiente, housing sociale, innovazione. Quindi è veramente un peccato non approfittarne. Bisogna fare rete perché da soli non si va da nessuna parte, quindi o si decide di stare insieme oppure questa è una partita che il variegato e frantumato mondo del Terzo settore non ce la può fare a vincere» ha detto il presidente del Consorzio Jobel, Santo Vazzano.

Servono apposite task force

Le risorse in arrivo sono ingenti, ha ricordato Tonino De Marco, coordinatore della task force sul Pnrr del Comune di Catanzaro: «Il Pnrr è un’opportunità straordinaria e irripetibile di disponibilità di una massa di risorse incredibili a favore della Calabria, tra 8 e 10 miliardi di euro da qui al 2026. Soldi che si aggiungono alla spesa della programmazione comunitaria e della programmazione ordinaria».

Centrale sarà il ruolo degli enti locali, che dovranno dimostrare capacità di progettazione: «Le autonomie locali devono attivare un tavolo tecnico o delle task force per la gestione di questi programmi. Da qui a gennaio-febbraio, avremo qualcosa come 28-30 bandi immediati per i diversi settori e le amministrazioni locali devono avere la capacità di dare una risposta adeguata a questa sfida altrimenti perdiamo il treno dello sviluppo».

Il rischio di spreco è da scongiurare

Una grande opportunità per il Crotonese, che purtroppo in passato non ha saputo sempre intercettare finanziamenti: «Non è vero che questo territorio non ha i soldi. Semmai – ha spiegato don Pasquale Aceto, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro -, c’è una storia di spreco e di incapacità di saperli spendere che fa veramente paura e rivela una incapacità della classe dirigente. Noi ci auguriamo veramente di poter vedere nel protagonismo dei giovani e di forze nuove, la possibilità di invertire questa storia pietosa del nostro territorio».