Si è già tenuto un primo incontro con gli operatori del settore, nei prossimi giorni si coinvolgeranno gli altri Comuni della provincia. Secondo l’assessore Bossi il progetto servirà «per accelerare l’insediamento di nuove attività produttive e agevolare quelle esistenti»
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Prima un incontro con enti e associazioni del settore, poi un incontro con i Comuni della provincia. Il Comune di Crotone traccia il percorso per istituire il Distretto turistico crotonese, alla luce delle normative nazionali e regionali che favoriscono l’integrazione delle politiche del turismo territoriali.
Verso il Distretto turistico crotonese
A coordinare i lavori della prima riunione, che si è tenuta giovedì sera, l’assessore comunale al Turismo, Luca Bossi, affiancato dal consigliere Santo Facino, tra i promotori dell’iniziativa, da altri consiglieri comunali e dal dirigente del settore, Francesco Marano. Costituire il Distretto turistico crotonese significa «porci in una condizione di forza, di rete tra Comuni e operatori del settore, anche in vista dei finanziamenti per il turismo», spiega Bossi.
Dopo il confronto con chi lavora nel comparto turistico, si procederà, probabilmente già la prossima settimana, con un incontro con i Comuni del territorio «per arrivare – aggiunge - alla stipula di un protocollo di intesa, di cui abbiamo già una bozza, che è propedeutico alla consegna della proposta alla Regione Calabria, per la valutazione».
Attrarre finanziamenti e migliorare la qualità del servizio
L’assessore tiene a sottolineare l’importanza del progetto, che istituirebbe una «zona franca a zero burocrazia, così viene definita, per accelerare l’insediamento di nuove attività produttive e agevolare quelle esistenti. In più, potremmo proporci con delle iniziative concrete nei confronti dei finanziamenti sia del Pnrr che di altri fondi complementari».
Secondo Bossi, insomma, «avere il Distretto ci dà la forza anche davanti agli altri interlocutori, dalla Soprintendenza alla Regione passando per i ministeri, sia per attrarre fondi sia per incentivare l’appetibilità del territorio». Inoltre, «si propone di migliorare la qualità del servizio turistico ed allo stesso tempo valorizzare l’identità del territorio e la riconoscibilità dello stesso quale “territorio turistico”».