VIDEO | L’ente mantiene le quote in Akrea, Congesi e Corap, mentre Crotone Sviluppo si avvia verso la liquidazione. L’assessore Scandale: «L’unica possibilità è quella di ritornare a una partecipazione minoritaria»
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Nel giorno in cui la Corte dei Conti bacchetta il Comune di Crotone sui ritardi nell’approvazione della ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche possedute dall’ente, l’argomento arriva in Consiglio comunale. Nella sua relazione, l’assessore Antonio Scandale, ha spiegato le intenzioni dell’amministrazione e il documento, ieri sera, è stato approvato a maggioranza.
Solo tre società partecipate
Il Comune di Crotone manterrà la partecipazione solo in tre società, quelle ritenute finanziariamente sostenibili: «Si tratta di Akrea, che si occupa di igiene ambientale e raccolta rifiuti solidi urbani, di Congesi, il consorzio che gestisce il servizio idrico integrato, e del Corap, che al momento gestisce una parte del servizio di depurazione e nel quale la quota dell’ente è davvero modesta, intorno all’1,6%» ci spiega Scandale.
Chiaro il destino di Crotone Sviluppo, di cui il Comune dal 2016 detiene il 100% delle quote: «Il Comune non ha la possibilità di potersi permettere il sostegno dei costi nei termini di una partecipazione totalitaria. La nostra unica possibilità è quella di ritornare a una partecipazione minoritaria, di concerto con altre istituzioni, tracciando un percorso verso quello che potrebbe essere il rilancio. Questo passa comunque dall’instaurazione di una procedura di liquidazione» aggiunge l’assessore.
La posizione della minoranza
Particolarmente critica la minoranza, che ha votato contro e fatto notare innanzitutto il ritardo con cui la ricognizione delle partecipazioni pubbliche è arrivata in Consiglio comunale. Entrando nel merito della discussione, poi, c’è chi fa notare una presunta mancanza di obiettività da parte della Giunta Voce nella valutazione delle società partecipate.
Da una parte, sottolinea ad esempio Mario Megna, fresco di nomina a coordinatore cittadino di Forza Italia, l’amministrazione ha evidenziato, attraverso una dettagliata denuncia del vicesindaco, presunte anomalie di gestione in Akrea. Dall’altra, su Crotone Sviluppo (al centro del dibattito politico degli ultimi giorni) è calato il silenzio assordante: «Né il Consiglio comunale né la Commissione Garanzia che presiedo sanno alcunché sulla società. Abbiamo chiesto documentazione amministrativa e contabile ma non abbiamo avuto risposte» ci spiega Megna.
La proposta di ridurre la partecipazione del Comune in Crotone Sviluppo passando per la liquidazione non lo convince: «È evidente che la volontà di questa amministrazione è quella di chiudere la società».