Sottoscritto tra il Comune di Crotone ed Eni spa un accordo quinquennale finalizzato allo sviluppo del territorio, con una trattativa separata dalla bonifica e da altri contenziosi. A sottoscrivere l’accordo, che segna una nuova positiva pagina nei rapporti con la società di piazzale Mattei, il sindaco Vincenzo Voce e il responsabile del distretto centro settentrionale Upstream di Eni Luca De Caro.

«È un accordo importante e storico per la città di Crotone. Un  momento di svolta per la città, anche rispetto ai rapporti con Eni. Quelli derivanti dall’accordo sono finanziamenti che vanno alla città, finalizzati allo sviluppo del territorio nell’interesse della collettività», ha dichiarato il sindaco Vincenzo Voce.

«Si tratta - ha aggiunto il primo cittadino - di un nuovo accordo che nulla a che vedere con i vecchi contenziosi, che prevede oltre 16 milioni di euro in 5 anni, tanto che ci sono altri due accordi in itinere, altri 4 milioni di euro per le attività di monitoraggio ambientale con il coinvolgimento di Regione e Provincia, più un altro milione di euro in favore delle marinerie cittadine».

Ma la novità è stata quella di scoprire che questo accordo non prevede la ratifica in Consiglio, eppure nell’imminenza del secondo rimpasto in due anni di governo e a meno di 10 mesi dall’ultimo, l’annessione di Mario Megna (ex Pd ed ex Forza Italia), eletto presidente del Consiglio era stata attuata anche per reggere la sfida del governo della città di fronte all’approvazione di questa trattativa con Eni.

La lunga presentazione del vicesindaco Sandro Cretella, supportata nel dettaglio da slide, ha riguardato come l’accordo si propone di compendiare uno sviluppo sostenibile con la crescita economica e sociale delle città, attraverso interventi volti alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed architettonico, più altri destinati al settore della cultura, dell’istruzione, del turismo, del marketing e promozione territoriale, ma anche al sostegno della rigenerazione urbana e ambientale. Ma anche, subito dopo, a scoprire che a fine accordo è citata la vecchia convenzione ed atto di transazione i cui diritti, ottenuti con ratifiche di Consiglio Comunale, sono palesemente superati.

«L’accordo non poteva che essere citato dal punto di vista storico, dovendo necessariamente sostituire qualsiasi forma scritta antecedente per chiarire i nuovi rapporti tra Eni e la città di Crotone anche rispetto alle attività estrattive e compensative in termini di ricadute in favore della città. Da normativa Tuel (Testo unico degli enti vocali) è facilmente desumibile che non è il Consiglio ad avere espressamente competenza in questa materia, così come infatti hanno fatto altre amministrazioni comunali. Se si è sbagliato fino ad ora, non è detto che si debba continuare a sbagliare».