La Regione Calabria diserta ancora una volta il tavolo al Mise convocato in videoconferenza sull’Abramo Customer Care. È la seconda riunione ministeriale che si tiene per discutere della crisi dell’azienda in concordato preventivo - la cui vendita all’asta pubblica, indetta dal Tribunale di Roma, è andata deserta - e alla quale non partecipa alcun rappresentante della Giunta regionale.

In attesa di conoscere le determinazioni del giudice che sta seguendo la procedura, si è reso necessario un nuovo incontro, dopo quello del maggio scorso, per fare il punto della situazione e mettere in campo – come richiesto da politica, istituzioni e sindacati – tutte le azioni necessarie affinché nessun posto di lavoro venga perso: degli oltre 4 mila dipendenti, 3 mila sono occupati in Calabria, più di un migliaio dei quali nelle sede di Crotone.

La fase che sta attraversando l’azienda è piuttosto delicata: l’assenza di potenziali acquirenti e l’incertezza sull’evolversi della procedura potrebbero incidere negativamente sul valore della società, che ha, tra l’altro, già perso diverse commesse. Per questo, è stato convenuto, sarebbe importante che il ministero valuti di avviare una moral suasion nei confronti dei committenti, al fine di mantenere i volumi e consentire l’attivazione delle clausole sociali per i dipendenti.

Ci sarebbe poi nuovamente il problema del Durc, il cui mancato rilascio da parte dell’Inps non permette all’azienda di partecipare a gare pubbliche né di incassare i crediti vantati nei confronti della committenza a partecipazione pubblica.

Al tavolo di crisi al Mise erano presenti tutte le parti interessate alla vicenda: l’azienda, i sindacati, i Comuni di Crotone e di Montalto Uffugo, la Regione Lazio e la Regione Sicilia, i parlamentari calabresi Elisabetta Barbuto, Anna Laura Orrico, e Sergio Torromino. Unica, grande assente, la Regione Calabria, appunto, che – tranne in una occasione – non si è vista nemmeno agli incontri del tavolo di garanzia che era stato istituito nei mesi scorsi dal Comune di Crotone.