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La Corte d'appello di Catanzaro (presidente Giancarlo Bianchi, consiglieri Anna Maria Saullo e Alessandro Bravin) ha riformato la sentenza di primo grado emessa il 15 febbraio 2013 dal tribunale di Crotone, e che era stata appellata da tutte le parti in causa, compresa la Procura della Repubblica e la "Banca popolare del Mezzogiorno" costituitasi parte civile, rideterminando la condanna inflitta al commercialista Renato Viscoli, collaboratore di Siciliani, da 5 anni e 8 mesi di reclusione a 3 anni. Rimaste inalterate, invece le condanne di Siciliani, 59 anni, di Cirò Marina (Crotone), imputato di bancarotta fraudolenta, a 4 anni di reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e di Margherita De Novara, di 54 anni, ex dipendente del gruppo "la Giara", che rispondeva di bancarotta fraudolenta, a 2 anni. I giudici hanno inoltre condannato tutti e tre gli imputati al risarcimento del danno alla parte civile da liquidarsi in separata sede, dichiarando Siciliani, Viscoli e De Novara inabili all'esercizio di un'impresa commerciale e incapaci ad esercitare uffici direttivi in qualsiasi impresa per la durata di dieci anni.
Gabriella Passariello