VIDEO | La struttura costata quasi 10 miliardi delle vecchie lire adesso lasciata all'incuria e al degrado. Il sindaco: «Doveva essere un investimento per il futuro»
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L’orologio all’ingresso segna le 4:30 da sempre. Il tempo in via largo Piana a Gerace sembra davvero essersi fermato, come l’iter burocratico che ha scandito la storia dell’ospedale di uno dei borghi più belli d’Italia. Qui da 30 anni riposa una struttura costata all’erario quasi dieci miliardi delle vecchie lire. Quattro piani pronti all'utilizzo e mai inaugurati, con tanto di apparecchiature mediche distrutte dal tempo e dall'incuria, brande per i ricoveri sulle quali mai un malato può dire di aver riposato, registri con le buste paga dei dipendenti dell’ex Asl di Locri. Nonostante catenacci e lucchetti ai cancelli, entrare per fare un giro nei vari reparti è facile. L’immobile, a 23 anni dall’avvenuta consegna all’Azienda Sanitaria si presenta così, in stato di completo degrado e abbandono.
La storia dell'ospedale
La sua storia affonda le radici nel lontano 1977 quando, grazie ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno furono avviati i lavori per la realizzazione della struttura, destinata a Presidio Ospedaliero di eccellenza con funzioni di luogo di cura di lungodegenza e riabilitazione dalla capienza di 120 posti letto. L’ospedale fu completato nei primi anni 90 per poi essere lasciato nel totale inutilizzo, tra rimpalli di responsabilità, appelli accorati ai politici di turno, burocrazia lumaca e sperpero di denaro pubblico alla calabrese.
«Doveve essere un investimento»
Adesso il Comune geracese guidato dal sindaco Giuseppe Pezzimenti desidera riacquisire quella cattedrale nel deserto, mentre il territorio da un lato subisce un lento impoverimento dell’offerta sanitaria e dall’altro si spopola. «Penso che questa situazione stia a cuore di tutti noi amministratori e di tutti i cittadini di Gerace – sostiene il primo cittadino - Dobbiamo rimanere uniti e lottare per ottenere delle risposte certe. Sono stati spesi milioni di euro in quella struttura che doveva essere un investimento per il futuro dei nostri giovani. A questo punto, visto che non è stato utilizzato, chiediamo che ci venga restituito».