Dopo aver superato a denti stretti le sabbie mobili di un anno e mezzo di restrizioni, chiusure parziali o totali, e lockdown numerosi esercizi commerciali in questi giorni sono alle prese con i vertiginosi rincari dell’energia elettrica. Bollette da capogiro che rischiano di falcidiare le aziende superstiti della grave crisi economica che da quasi due anni si è abbattuta sull’economia nazionale e su quella ancor più fragile regionale.

Costi alle stelle

I conti sono presto fatti: le fatture relative ai consumi dell’ultimo trimestre del 2021 sono quasi triplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A confermarlo è Ivan Procopio, imprenditore catanzarese e titolare di diversi punti vendita di bar e gelaterie nella città capoluogo. Ci mostra le fatture che si riferiscono ai due archi temporali presi in esame: nell’ultimo trimestre del 2020 (ottobre, novembre, dicembre) l’importo ammonta a 2.900 euro, schizzato nel 2021 però a 7.700 euro.

I conti

Ancora più salato il conto di un altro punto vendita, nel 2020 la bolletta era stata di 6.600 euro nel 2021 è arrivata la stangata di 12.500 euro. «Ogni attività si trova in difficoltà perché nessuno può sostenere rincari del genere – commenta -. L’energia elettrica è aumentata di due volte e mezzo su base mensile per cui ogni bilancio è appesantito da una stangata che si aggiunge comunque a quelle delle materie prime che sono aumentate mediamente del 15/20%».

Grandi difficoltà

«Ci troviamo in una situazione in cui c’è una scarsa circolazione dell’utenza per effetto della pandemia e della crisi economica che ha colpito le famiglie e in più ci troviamo a subire dei rincari che non sono sostenibili. Adesso ovviamente è tutto più difficile perché avevamo già risicato tutte le risorse per cui siamo nelle condizioni di non poter ottemperare a quelle che sono le spese ordinarie. Basti pensare che stiamo valutando anche di ridimensionare il personale».

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