VIDEO | Le lezioni online hanno emarginato un alunno su due. Penalizzate le famiglie meno abbienti, carenti di adeguati strumenti informatici: «A settembre vogliamo tornare in classe»
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Anche a Cosenza gli studenti hanno aderito alla giornata di mobilitazione indetta dal Fronte della Gioventù Comunista per protestare contro le politiche scolastiche del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Un giovane su due escluso dalle lezioni
Il lockdown ha costretto alla sospensione delle lezioni ma la didattica a distanza ha allargato la forbice tra le classi sociali, penalizzando le famiglie meno abbienti. Secondo uno studio condotto da Cittadinanzattiva, il cinquanta per cento dei ragazzi non ha potuto seguire con continuità le videolezioni, sia per problemi di connessione, sia per la carenza degli strumenti informatici.
Scuole non all'altezza
Inoltre non tutti gli istituti di istruzione si sono tempestivamente attrezzati per garantire servizi adeguati, mentre nel contempo è notevolmente cresciuto il carico dei compiti. I ragazzi, una trentina, rappresentanti di diversi istituti dell’area urbana, si sono dati appuntamento davanti la sede della Prefettura. Presenti anche alcuni docenti e rappresentanti sindacali.
Rimborsate gli abbonamenti
Ci sono poi altre problematiche sollevate: alcuni studenti denunciano di non aver ancora ricevuto la restituzione degli anticipi versati per viaggi di istruzione poi annullati. Chiesto inoltre il rimborso delle spese di abbonamento al trasporto pubblico sostenute per un servizio di cui poi non hanno usufruito.
A settembre in aula
La preoccupazione adesso si sposta sul prossimo anno scolastico. Si chiedono maggiori spazi con aule più ampie e classi meno numerose. Ai microfoni del nostro network l’insegnante Francesco Gaudio, rappresentante anche della Flc-Cgil, ed Eugenio De Fazio, iscritto all’Istituto Industriale Antonio Monaco di Cosenza.