Il comitato No Metro denuncia la mancanza del progetto esecutivo, necessario a dare il via alla costruzione dell’infrastruttura di collegamento dell’area urbana con l’Università, destinata a cambiare per sempre il volto di Cosenza. Se i lavori dovessero cominciare i contestatori si dicono pronti ad andare in Procura, nella convinzione che l’opera sia inutile e dannosa per le casse pubbliche: oltre 160 milioni per un collegamento lento ed ingombrante. Per far quadrare i conti servirebbe un’utenza media di 40 mila persone al giorno. Troppe secondo il comitato, tenendo conto che i tempi di percorrenza sono stimati in circa 45 minuti: un’eternità.

Petizione per potenziale il collegamento ferroviario già esistente

Già pronta anche la soluzione alternativa, quella di utilizzare i binari già esistenti fino a Quattromiglia da cui arrivare all’ateneo di Arcavacata seguendo il percorso della vecchia ferrovia per Paola. Intanto si prepara una nuova stagione di protesta. Il 21 settembre, a norma dello Statuto di Palazzo dei Bruzi, i rappresentanti del comitato, di cui sul piano politico fanno parte le forze della sinistra, con in testa Rifondazione Comunista, ma anche il Movimento Cinquestelle, avvieranno una raccolta di firme per riportare la questione alla discussione del consiglio comunale. E se non verranno ascoltati chiederanno l’intervento del Prefetto. Francesco Campolongo, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, è convinto che si possa ancora tornare indietro.