VIDEO | Domattina la manifestazione, che sarà seguita in diretta nel corso del programma di LaC Tv Dentro la Notizia. Il presidente dell’associazione dei coltivatori è stato ospite oggi negli studi di Cosenza Channel
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Domani mattina alle 9 centinaia di agricoltori hanno annunciato una mobilitazione a Cosenza nell’area di Vaglio Lise, nei pressi degli uffici regionali. Il nostro network ha organizzato una diretta a partire dalle 14.30 nel corso del programma “Dentro La Notizia” in onda su LaC Tv. La finalità è velocizzare il Piano Straordinario per il contenimento della fauna selvatica. Questa mattina è stato ospite negli studi di Cosenza Channel il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, la cui associazione ha organizzato il sit-in.
Ha fotografato i punti cardine del piano, i tempi di attuazione che si aspetta vengano rispettati dalla Regione dopo la positiva interlocuzione di venerdì e i pericoli sanitari che derivano dal proliferare degli ungulati. Un passaggio anche sul cambiamento climatico e sulla siccità che vessa le aziende agricole, sulla ristrutturazione dei mutui («a luglio attendiamo novità») e sulle prospettive europee dei Pac al netto delle elezioni svolte nella scorsa settimana.
Ma la preoccupazione maggiore, come detto, deriva dai cinghiali. «Secondo le nostre stime sono più di un milione a fronte dei 300mila censiti dall’ufficio caccia - dice Aceto -. È un numero a cui non si può più far fronte con una legge del 1992. In 30 anni sono cambiate le contingenze e i cinghiali non sono più a rischio estinzione, tutt’altro. In primis serve mantenere la stagione venatoria aperta tutto l’anno per la specie in questione e permettere le segnalazioni e gli interventi anche nelle riserve». Franco Aceto spiega che col nuovo piano, finalmente applicabile perché sono decaduti dei vincoli, sarà possibile dare il la ad un iter risarcitorio differente da quello attuale, «perché ci sono aziende che attendono dal 2017 e intanto hanno chiuso».
Il numero uno di Coldiretti Calabria non nega il cambiamento climatico («è evidente, innegabile, ma l’approccio estremista secondo cui la colpa è degli agricoltori non è corretto») e si espone sul problema siccità. «Da tempo diciamo che serve un’attenzione maggiore sulle riserve idriche e puntare sugli invasi. Oggi tratteniamo solo l’11% dell’acqua piovana, dobbiamo portarlo al 50%. Siamo ambiziosi? Bastano lungimiranza e strutture adeguate». In apertura di articolo l’intervista completa a Franco Aceto.