Il Consiglio di Stato dà ragione ai dirigenti vincitori del concorso sostenuto nel 2010: il Comune di Cosenza ha l'obbligo di assumerli tutti e subito. Se non dovesse ottemperare alla sentenza ci penserà il Prefetto Paola Galeone, designato dai magistrati amministrativi quale commissario ad acta per l'esecuzione del dispositivo. Arriva così la parola fine sulla controversa vicenda giudiziaria che ha visto contrapposto Palazzo dei Bruzi ai partecipanti alla selezione bandita dall'allora amministrazione guidata da Salvatore Perugini, poi revocata con l'insediamento di Mario Occhiuto, quando le procedure concorsuali, compresa la pubblicazione della graduatoria, erano già giunte a compimento.

Sentenza ribaltata in secondo grado

Gli aspiranti dirigenti avevano impugnato il decreto di annullamento, dando vita ad un lungo braccio di ferro. Inizialmente il Tar aveva dato ragione al Comune, ritenendo legittimo il provvedimento di revoca, nonostante l'amministrazione, carente nella pianta organica, avesse fatto ricorso alla nomina di dirigenti esterni, per consentire il corretto funzionamento degli uffici. Il Consiglio di Stato però, ha ribaltato la decisione nel giugno del 2018. Il settore personale allora, aveva approvato le graduatorie, ritardando però l'immissione in ruolo. Degli undici posti disponibili, quattro da dirigente amministrativo e sette da dirigente tecnico, solo tre sono stati fino ad oggi coperti con le assunzioni di Matilde Fittante, Giuseppe Bruno e Alessia Loise. E' stato allora avviato un nuovo procedimento giudiziario per intimare al Comune di ottemperare alla sentenza. E oggi, il Consiglio di Stato, respingendo le motivazioni dell'amministrazione, ha imposto di completare le assunzioni entro novanta giorni, quindi entro il 12 settembre.