Un giorno si dirà che l’opera di Calatrava fu completata nell’era di Mario Occhiuto. Raggiante il sindaco di Cosenza, dopo un giorno intero, sotto il cocente sole di mezza estate, ad assistere al sollevamento dell’antenna che rende questo ponte il più alto d’Europa. Ben 104 metri d’altezza, grazie al fregio che da questa sera domina il capoluogo bruzio. Decoro e marchio di un’opera che porta il nome di colui che l’ha disegnata, ovvero l’architetto Santiago Calatrava, tra i più noti al mondo. Il ponte nasce da un’idea di Giacomo Mancini e, per lungo tempo, rimase prima un sogno nel cassetto, poi un’opera faraonica per lustri incompiuta. Oggi, finalmente, vede la luce. Un segno, spiega tra le righe, il primo cittadino. Un segno per la città che cambia, che avvicina, che unisce le sponde di una nuova metropoli in cui si lavora per togliere dalla marginalità le periferie. Ponte strallato, l’antenna, oltre che per l’altezza, è imponente anche per il suo peso: circa 800 tonnellate. Il suo sostegno è in un insieme di cavi ordinati, ancorati a piloni.

 

L'opera sintomo delle contraddizioni della città

Un’opera mozzafiato che sorge in mezzo a due delle zone più difficili, marginalizzate per circa mezzo secolo e degradate di Cosenza: via Reggio Calabria e via Popilia. Un’opera che, se negli anni dell’attesa del completamento è stata indicata come il sintomo delle contraddizioni tra la città moderna e quella morente, oggi - con l’innalzamento dell’antenna che rende il ponte di Calatrava il più alto d’Europa - rappresenta un faro di speranza. Il suo sollevamento si è svolto in sette fasi ed ha imposto la chiusura del traffico ed il divieto di sosta in diverse vie circostanti. Bagno di folla, specie al clou, dopo un giorno intero a registrare l’andirivieni di cittadini e curiosi.

!banner!

Tutti smartphone in mano per immortalare un momento storico. Presenti tra gli altri, il sindaco di Rende Marcello Manna, il primo cittadino di Catanzaro Sergio Abramo, il consigliere regionale Tallini, l'on. Roberto Occhiuto e Jole Santelli.