VIDEO | L’emergenza sanitaria ha messo in crisi il settore del wedding. I titolari di un atelier di Palmi spiegano come si prendono cura degli abiti in attesa della cerimonia rimandata a tempi migliori
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Tatiana e Alessia lavorano incessantemente. Rispondono alle promesse spose calabresi, costrette a rinviare, causa Covid 19, il coronamento del loro sogno d’amore. Sono decine, centinaia… Ma cosa dire loro? «Di non preoccuparsi – spiega Alessia - l’abito scelto sarà custodito fino alla nuova data».
Siamo a Palmi in uno degli atelier più importanti del Mezzogiorno d’Italia. L’emergenza coronavirus ha mandato in tilt anche l’industria del wedding. Iniziando da quella degli abiti. La collezione 2020 – a causa del lockdown ormai globale non scadrà – e quella 2021 ne sarà il completamento. L’atelier potrà riaprire solo il 18 maggio, mentre tutte le cerimonie sono di fatto rinviate all’anno prossimo.
Qui si combatte una doppia sfida: rassicurare la clientela e farsi trovare pronti per la riapertura. «Ci stiamo organizzando per riaprire in sicurezza – racconta Loredana Ventrice – abbiamo sanificato i locali e predisposto gli spazi in modo da garantire il distanziamento». Si tiene duro, qui, e malgrado l’emergenza coronavirus abbia messo in ginocchio l’intero settore si prova a guardare al futuro con ottimismo: «abbiamo superato la fase critica – continua la titolare – ora bisogna ripartire con serenità e tranquillità». 25 dipendenti, tutti in cassintegrazione, ma ci si rialzerà presto…