Gli 800 lavoratori dello stabilimento Hitachi di Reggio Calabria restano a casa. Lo ha comunicato l'azienda, alla luce dei rischi legati all'emergenza dovuta all'epidemia da coronavirus. Lo stabilimento reggino controllato dalla multinazionale nipponica produce materiale rotabile per paesi di tutto il mondo e sta lavorando per fornire i convogli delle metropolitano di Milano, Roma e Taipei (Taiwan).

L'ok dei sindacati

Il provvedimento ha trovato favorevoli i sindacati, che avevano sollecitato il provvedimento. «Quello mandato dalle Hitachi - afferma il segretario della Uil Calabria Santo Biondo - è un segnale importante e di serietà che viene dato da una grande azienda che crea sviluppo e occupazione sul territorio provinciale e regionale. Gli 800 lavoratori dell'impianto reggino - prosegue- sono la popolazione di un comune montano calabrese ed era giusto che fossero tutelati alla luce anche delle direttive del governo».

«Lo facciano anche gli altri»

In questo momento epocale - sottolinea Biondo - chiediamo con determinazione ai Prefetti calabresi di porre la massima attenzione affinché il protocollo sottoscritto fra i sindacati confederali e il Governo venga attuato in tutte le aziende calabresi di grande, piccola e media dimensione. Auspichiamo - conclude Biondo - che l’esempio di Hitachi sia preso in considerazione da tutto il mondo produttivo calabrese. Il protocollo di ieri, senza tentennamenti, indica la strada che le aziende devono osservare per salvaguardare le maestranze che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e attaccamento alle proprie aziende”. Il protocollo sarà presentato dai sindacati al prefetto di Catanzaro.