La diffusione del Coronavirus avrà ripercussioni anche sugli spostamenti di carattere turistico, con una decisa contrazione delle presenze da paesi esteri nelle regioni italiane.

Calo di presenze turistiche in Italia

Il Belpaese, secondo una stima elaborata dall'Istituto Demoskopika, potrebbe registrare nel 2020, una perdita di circa 4,5 miliardi di euro per effetto del calo degli arrivi. In particolare, secondo le statistiche, dalla Cina giungeranno un milione e 200 mila turisti in meno, con un danno in termini di mancati incassi, pari a circa due miliardi di euro.

Diverse prenotazioni già disdette

Un analogo calo dell'incoming turistico si registrerà anche dalla Germania, anche qui la contrazione stimata è di un milione e 200 mila turisti in meno, e dagli Stati Uniti, meno 565 mila unità. Oltre che da altre nazioni europee ed extraeuropee come Canada, Australia e Giappone. «Il numero crescente di disdette di prenotazioni che in queste ore stanno denunciando moltissimi operatori turistici, anche attraverso le associazioni di categoria – dichiara il presidente dell’Istituto Demoskopika, Raffaele Rio – non lascia presagire alcunché di buono per la stagione turistica in corso nel nostro paese. La sindrome da contagio, alimentata anche da scarsa e inadeguata informazione, rischia di produrre ricadute devastanti su gran parte dei sistemi turistici regionali». 

Meno turisti anche da Usa e Germania

«Non è un caso che a rischiare maggiormente sarebbero, ovviamente, le destinazioni turistiche strutturalmente più apprezzate dai turisti internazionali, primi fra tutti cinesi, americani e tedeschi. E la nostra indagine – precisa Raffaele Rio – stima che il maggior numero di defezioni potrebbero provenire prioritariamente da queste realtà che, più di altri, hanno la tendenza a manifestare, come in altre emergenze passate, un maggiore livello di rinuncia al viaggio per ridurre le probabilità di eventuale contagio».

La paura del contagio

Nel complesso poco meno di cinque milioni di turisti, per ridurre i rischi di contagio, potrebbero rinunciare all’Italia come destinazione turistica per la loro vacanza nel 2020 generando una contrazione complessiva di 14,6 milioni di pernottamenti. La stima dell’Istituto Demoskopika si è concentrata esclusivamente sui paesi che, ad oggi, hanno fatto registrare casi confermati di coronavirus così come costantemente monitorati dalla Johns Hopkins University.

Le conseguenze per la Calabria

Anche in Calabria vi saranno conseguenze con circa centodiecimila presenze in meno. Il danno stimato per l'impresa turistica è di 12 milioni e 500 mila euro. La regione soffrirà soprattutto per il calo degli arrivi dalla Germania (-59 mila presenze), dalla Francia (-15 mila), dalla Russia (- 9 mila) dalla Gran Bretagna (- 8.300 presenze), dagli Stati Uniti (- 5 mila).