L'associazione illustra le misure previste nel decreto “Cura Italia”. E chiede nuovi aiuti alla Cittadella
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Novità importanti anche per gli artigiani nel decreto “Cura Italia”. «Una prima risposta che il governo ha messo in campo, anche se ancora molto c’è da fare, partendo proprio dalle scadenze di aprile». Questo il giudizio della Confartigianato che rileva come «siano presenti nel provvedimento alcune importanti richieste dell’organizzazione, prima fra tutte la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti rinviati, il sostegno alla liquidità delle imprese nonché il sostegno al mantenimento dei livello occupazionali delle piccole imprese e dell’artigianato in particolare con il finanziamento del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato. Misure in mancanza delle quali le difficoltà per le aziende si sarebbero certamente acuite».
Proprio quest’ultimo – si aggiunge – è stato destinatario di un cospicuo contributo previsto nel decreto Cura Italia per 80 milioni di euro che dovrà essere aumentato (da suddividere con gli altri fondi alternativi) per sostenere i lavoratori delle imprese dell’artigianato che sospendono o riducono l’orario di lavoro per l’emergenza coronavirus».
Previsto un fondo specifico
Confartigianato ricorda «che le aziende del settore artigiano possono usufruire di uno specifico fondo da attivare in caso di necessità di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro al quale obbligatoriamente devono aderire per legge dal 2016 (per avere informazione dettagliate le imprese possono scrivere all’email s.barbalace@confartigianatocalabria.it oppure confartigianato.rc@libero.it).
«Oggi – si legge nella nota di Confartigianato – per sostenere le difficoltà legate all’emergenza coronavirus è stato previsto uno specifico intervento in favore dei dipendenti delle aziende artigiane ai quali è riconosciuto un importo pari all’80% della retribuzione persa dal lavoratore. Le sospensioni Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) richiedono l’accordo sindacale anche se in modalità semplificata online, vista l’emergenza».
«Inoltre – prosegue la nota –, anche le imprese ad oggi non ancora iscritte, possono immediatamente usufruire delle prestazione regolarizzando la contribuzione (per un massimo di 36 mesi)». Supporto ai piccoli imprenditori Accanto a questo importante strumento, il decreto “Cura Italia” ha previsto altre azioni a supporto dei piccoli imprenditori, tra le quali si ricorda «l’indennità per gli artigiani di 600 euro per il mese di marzo e probabilmente confermata anche per i mesi successivi. L’indennità spetta a tutti i lavoratori autonomi la cui attività non rientra tra quelle ritenute essenziali. L’indennità verrà corrisposta dall’Inps che emanerà nei prossimi giorni la circolare che ne definirà le modalità».
«Altra misura – si sottolinea – è l’estensione del fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, anche ai lavoratori autonomi. Si tratta del cosiddetto Fondo Gasparrini, che prevede la possibilità, per i titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa, di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate per la situazione di difficoltà legata all’emergenza coronavirus. Per accedervi è necessario che l’impresa autocertifichi il calo del fatturato delle propria attività superiore al 33% del fatturato risalente all’ultimo trimestre 2019, a causa delle restrizioni operate per contenere l’emergenza da coronavirus».
«Servono altre misure»
«A questo provvedimento – continua la nota di Confartigianato Reggio Calabria – si aggiunge anche la sospensione dei mutui e leasing fino al 30 settembre senza formalità ed oneri in capo all’impresa. Tra le misure anche la sospensione fino al 30 settembre di tutti i mutui e leasing in corso, previa comunicazione alla banca con autocertificazione di riduzione totale o parziale del fatturato, oltre al rifinanziamento del fondo di garanzia a sostegno dell’accesso al credito con procedure più semplificate».
«Questo – conclude la nota – è solo un primo passo, superata l’emergenza altri e più corposi interventi devono essere fatti dal governo, inoltre è necessario che la Regione oltre a lavorare per il superamento dell’emergenza sanitaria, in parallelo si attivi con interventi urgenti e sostanziali per consentire al sistema dell’artigianato di sopravvivere. Occorrono altre misure economiche da parte del governo ma servono risorse aggiuntive da parte della regione».