VIDEO | Il primo cittadino accusato di non coinvolgere il Consiglio comunale, mentre la maggioranza pensa all'impiego di una parte dell’area per il lungomare e all’ipotesi di riconversione a idrogeno
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Sul futuro della centrale Enel di Corigliano Rossano è scontro tra amministrazione comunale e minoranza. Sullo sfondo la mancanza di una progettazione seria e perseguibile, che sia inclusiva di tutte le forze in campo. E invece, secondo il capogruppo in Consiglio comunale Francesco Madeo (Azione) il «sindaco Stasi continua a isolarsi, non coinvolge il Consiglio comunale o gli altri sindaci del territorio che potrebbero rafforzare le ragioni e le proposte sulle prospettive del sito energetico. Aumentando il potere contrattuale si potrebbe costringere un colosso come l’Enel a sedersi a un tavolo e ad accettare le condizioni che il territorio manifesta». Sulla visione di prospettiva industriale si registrano posizioni diverse persino nella stessa maggioranza: «Azione, continua Madeo, vorrebbe un modello di sviluppo turistico e scientifico, e dice no a ogni forma di produzione energetica».
Per il presidente della commissione Ambiente (Corigliano Rossano Pulita) Liliana Zangaro la progettazione tiene conto, tra le prime rivendicazioni, del reperimento degli spazi antistanti la centrale necessari alla realizzazione del lungomare unico di Corigliano-Rossano. «Le proposte che guardiamo con molta attenzione sono quelle ecosostenibili e che abbiamo una ricaduta occupazionale». Il Governo cittadino ritiene di particolare interesse l’eventuale ipotesi di conversione a idrogeno della centrale e, a tal riguardo, si pensa di ricorrere al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza al fine di poter attingere adeguate ma necessarie poste di finanziamento.