«Ci hanno truffato il lavoro, siamo da un mese senza risposte. Vogliamo l’attivazione di un tavolo con l’Asp e con la ditta che sta svolgendo il servizio». Chi parla è uno dei 27 lavoratori della mensa ospedaliera dello spoke di Corigliano Rossano che con il megafono si rivolge a quanti in quel momento erano presenti nello spazio sottostante, tra cui colleghi, dipendenti pubblici e passanti. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Corigliano Rossano e gli uomini del commissariato di pubblica sicurezza.

La disperazione dei lavoratori si tocca con mano. Dalle prime luci dell’alba si sono posizionati sul tetto del presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano. Sono in 27, la maggior parte monoreddito e con famiglie a carico. Da quattro mesi non percepiscono lo stipendio dalla società Siarc, né la ditta subentrante (aggiudicazione provvisoria) fornisce garanzia circa il piano di assunzioni.

Per il coordinatore regionale del Sindacato generale di base Bruno Graziano la situazione è estremamente delicata, anche e soprattutto per il fatto che i lavoratori sono a spasso da circa un mese, non hanno più notizie dall’azienda Siarc né dall’attuale che sta svolgendo il servizio. Tanto meno è servito il sit-in tenuto a Cosenza la settimana scorsa: «Abbiamo inviato più missive alla Siarc ma non ci degna neanche di una risposta, afferma Graziano, l’attuale azienda che è subentrata alla Siarc svolge il servizio ma senza assumere il personale esistente. Dall’Asp nessuna notizia. Noi chiediamo che le maestranze siano assunte dalla nuova impresa». Il sindacato vuole l’immediata attivazione di un tavolo con i rappresentanti dell’azienda e dell’Asp.