Esplode la rabbia di Cgil, Cisl e Uil dopo l'incontro di ieri in Comune: il colosso energetico conferma la sua scelta, amministrazione e parti sociali chiedono una revisione della posizione nel piano industriale che dovrà essere presentato nelle prossime settimane
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Nel caos che ha scosso Corigliano Rossano, l'incontro di ieri tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, il Comune di Corigliano Rossano e il gigante energetico Enel ha innescato un'ondata di rabbia e indignazione tra le rappresentanze sindacali. La figura di Giuseppe Guido, segretario comprensoriale della Cgil, è emersa come fulcro delle proteste, con espressioni di delusione e preoccupazione chiaramente visibili sul suo volto mentre condannava senza mezzi termini le scelte aziendali.
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Questa giornata ha riportato alla mente il disappunto espresso dalla Cgil già quest'estate, quando Enel aveva annunciato senza esitazione la sua decisione di gettare alle ortiche il progetto dell'idrogeno, motivandolo con ragioni economiche. Il segretario comprensoriale ha descritto questa scelta come uno «schiaffo al territorio», una pugnalata alle spalle di Corigliano Rossano, della Calabria e dell'intero Paese.
Ma non è finita qui. In un'unione di intenti con il sindaco e l'amministrazione comunale, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato guerra aperta a questa decisione di Enel. Hanno lanciato una sfida all'azienda, chiedendo una revisione completa della sua posizione nel prossimo piano industriale, che dovrà essere presentato nelle settimane a venire. Il loro obiettivo è chiaro: far comprendere all'azienda l'importanza vitale di mantenere il progetto dell'idrogeno al centro degli investimenti industriali.
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Ma il confronto non si è limitato solo all'idrogeno. Guido ha sottolineato con fermezza l'elenco di altre questioni urgenti che devono essere affrontate senza indugio. Questi includono la realizzazione del lungomare, che rappresenta una promessa per la città in cerca di rinascita, la continuazione dei lavori di smantellamento della centrale, e le fondamentali opere di bonifica necessarie per il territorio. In particolare, ha enfatizzato il bisogno cruciale di una pianificazione urbana condivisa con la comunità.
Ma forse la questione più preoccupante riguarda l'occupazione. Se Enel non presenterà un progetto industriale solido e senza incertezze, ci sarà un timer sul futuro delle opportunità di lavoro per la comunità. Guido ha espresso la volontà dei sindacati di firmare accordi sulle turnazioni per accelerare i lavori di smantellamento, anche se ciò richiedesse un impegno a 24 ore su 24, sette giorni su sette. L'obiettivo è semplice: sfruttare al massimo le opportunità di lavoro a breve termine e garantire un futuro sostenibile per il territorio.
La delusione della Cisl
Nel frattempo, Giuseppe Lavia, il segretario provinciale della Cisl, non ha risparmiato parole taglienti nella sua profonda delusione per la decisione di Enel di abbandonare il progetto sull'idrogeno. Le sue dichiarazioni riflettono l'amarezza e la crescente preoccupazione della Cisl di fronte a questa scelta che ha un impatto significativo sul territorio.
Lavia ha denunciato la mancanza di alternative credibili da parte di Enel e ha evidenziato il vuoto lasciato dall'azienda nel nuovo piano industriale, attualmente in fase di elaborazione. Questa situazione è motivo di grande preoccupazione per un'organizzazione sindacale come la Cisl, il cui obiettivo principale è difendere e creare opportunità di lavoro.
La necessità di procedere speditamente con le demolizioni del sito è stata ribadita dal sindacalista, sottolineando che, senza progetti chiari, il territorio deve essere restituito alla collettività. Ma al momento, sembrano mancare prospettive chiare su come ciò possa avvenire. Questa incertezza crea ulteriori preoccupazioni per il futuro del territorio e delle sue risorse.
Lavia ha dichiarato di non riuscire a comprendere appieno le nuove scelte di Enel e ha inviato un appello all'azienda affinché riveda la decisione di abbandonare il progetto dell'idrogeno. Per la Cisl, l'idrogeno rappresenta un seme di futuro, non solo in termini di occupazione ma anche per quanto riguarda le prospettive a medio e lungo termine. La decisione di Enel di abbandonare il progetto dell'idrogeno ha sollevato molte domande e preoccupazioni tra i sindacati e la comunità locale.
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Dura presa di posizione della Uil
Nel contesto di questa lotta, Luciano Campilongo, coordinatore della Uil a Corigliano Rossano, ha espresso un punto di vista altrettanto accalorato sulla situazione con Enel. Le sue parole riflettono una profonda delusione e un senso di amarezza per quanto accaduto. La rinuncia di Enel a un investimento di circa 15 milioni di euro per il progetto sull'idrogeno ha colpito duramente il territorio.
Enel ha proposto un protocollo d'intesa per discutere delle questioni su cui c'è accordo. Tuttavia, Campilongo ha osservato che è essenziale affrontare questioni strategiche per il territorio e non solo questioni di dettaglio. È necessario trovare un oggetto strategico attualmente mancante nel piano di Enel che possa contribuire allo sviluppo futuro della zona. Il rappresentante della Uil ha sottolineato che il pannello fotovoltaico e le batterie non sono sufficienti da soli a garantire lo sviluppo del territorio. È essenziale ragionare in modo più completo su progetti e iniziative che possano portare a uno sviluppo sostenibile a lungo termine.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto anche un impegno immediato riguardo alla bonifica e alla pulizia dell'area, ritenuta fondamentale per la sicurezza e l'ambiente. La decisione di Enel e l'atteggiamento dell'amministrazione locale verranno valutati in questo contesto, ma è evidente che il futuro appare incerto e pieno di sfide per la comunità di Corigliano Rossano. La lotta per il futuro della città è appena iniziata, e i sindacati sono pronti a combattere fino in fondo.