Gli operatori delle strutture accreditate al Servizio sanitario regionale, con contratto Aiop Rsa, hanno incrociato le braccia per due ore, dalle 10.30 alle 12.30, nella giornata di oggi. Il presidio di protesta, proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria, - spiega una nota - servirà a richiamare l’attenzione sulla pratica scorretta di dumping salariale (stipendi al ribasso) e contrattuale  (l'applicazione di contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali scarsamente rappresentative del settore) nei confronti dei dipendenti delle strutture, e si svolgerà alla Cittadella regionale. I segretari generali della Fp Cgil, Alessandra Baldari; Cisl Fp, Luciana Giordano e Uil Fpl, Walter Bloise, hanno consegnato ai vertici dell’amministrazione regionale e del Dipartimento sanità una richiesta con la quale si chiede la revoca degli accreditamenti per le strutture che applicano il contratto Aiop Rsa.

«Abbiamo proclamato lo sciopero- spiegano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - allo scopo di manifestare il nostro dissenso rispetto a una pratica scorretta di dumping contrattualee per manifestare il sostegno in favore delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti delle strutture accreditate dalle Regioni, che svolgono servizi essenziali nella presa in cura dei più fragili e che non ricevono da oltre un decennio una vera e propria valorizzazione della propria posizione lavorativa». 

«Chiediamo - spiegano Alessandra Baldari, Luciana Giordano e Walter Bloise - che venga effettuata una ricognizione a livello regionale affinché emerga il dato quantitativo dell’applicazione del Ccnl Aiop Rsa nelle strutture che si occupano di fragilità e chiediamo che la Regione intervenga per l’applicazione nelle strutture dei contratti sottoscritti con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, dal momento che proprio la mancanza dell’elemento della maggior rappresentatività pone il Ccnl Aiop Rsa in conflitto con le disposizioni previste dall’articolo 4 comma 2, lett. r) della legge 23 marzo 2023,  numero 33».

«Chiediamo - concludono - che siano Regioni e Province autonome, a verificare che l’intero processo preveda tra i criteri ai fini del riconoscimento dell’accreditamento il rispetto dell’applicazione dei Ccnl sottoscritti con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, e la revoca dell’accreditamento come conseguenza in caso contrario, affinché possa essere garantito un contrasto reale al dumping salariale e contrattuale esercitato finora nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria».