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Dal 16 al 24 aprile, in provincia di Vibo Valentia, nell’ambito delle attività pianificate con l’Ispettorato nazionale del Lavoro di Roma, con l’Ispettorato interregionale del lavoro di Napoli e dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Vibo Valentia, il Nucleo operativo del Gruppo Tutela del lavoro di Napoli unitamente alla propria articolazione del Nucleo Carabinieri dell’ispettorato del Lavoro di Vibo Valentia (Nil) e supportati, nelle fasi informative ed esecutive, da colleghi delle Stazioni Carabinieri di Pizzo, Spilinga, Briatico, Joppolo e Tropea del Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad una vasta attività ispettiva disposta a livello nazionale nel settore dei cantieri edili e finalizzata al contrasto del “lavoro nero” ed alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro spesso alla base delle troppe “morti bianche”.
La presenza di lavoro irregolare nei cantieri
Complice anche la crisi, che ha avuto un forte effetto sull’edilizia, il settore registra molte aziende ricorrere massicciamente al lavoro irregolare e ridurre notevolmente gli investimenti sulla sicurezza sul lavoro, lasciando i lavoratori in molti casi privi delle obbligatorie coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie. Il fenomeno, che ha anche conseguenze rilevanti sul sistema della corretta concorrenza mettendo fuori mercato le aziende che operano nella legalità, vede i Carabinieri impegnati in prima linea al suo contrasto, in effetti, l’ampia azione svolta nei giorni scorsi, rientra nel normale espletamento dei compiti che il Comando Carabinieri Tutela per il Lavoro esercita sin dai primi del 900 sul territorio nazionale.
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I controlli
I controlli sono stati effettuati prevalentemente sui cantieri presenti nella fascia costiera ed in particolar modo nei comuni di Pizzo, Tropea, Briatico, Ricadi (Capo Vaticano) e Joppolo e l’attività ha portato: al deferimento all’Autorità Giudiziaria n. 12 titolari di aziende; all’emersione di 18 lavoratori completamente in nero in seguito al controllo di tutti i dipendenti delle aziende; all’elevazione di sanzioni amministrative per l’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatoria per un importo complessivo di € 54.000,00; alla contestazione ai datori di lavoro di diverse violazioni delle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008), per un importo complessivo di € 102.000,00 e che nello specifico hanno riguardato: omessa visita medica di idoneità; mancata formazione dei lavoratori; omessa redazione dei seguenti documenti: documento di valutazione del rischio (D.V.R.), Piano operativo di sicurezza (P.O.S.) e Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio (PI.M.U.S.); assenza di segnalazione per la viabilità di cantiere; ponteggi, parapetti e cavalletti non conformi. Quattro cantieri poi sono stati completamente sospesi per aver impiegato manodopera in “nero”.