Il leader del M5s a Diamante critica il governo Meloni e la stessa premier: «Non ci mette neanche la faccia. Intanto agli ex parlamentari hanno ristabilito i massimi vitalizi, e poi viene tolto il sussidio che serve alle persone per poter mettere insieme la cena con il pranzo» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«È una giornata in cui c'è molta preoccupazione perché è arrivato un messaggio dell'Inps. Abbiamo un presidente del Consiglio che fa tanti video e ha difficoltà a parlare con i giornalisti, va in tv senza contraddittorio, e oggi non ci mette la faccia e affida all'Inps di avvertire con un sms, sms ipocrita perché parla di sospensione ma in realtà viene cancellato. Viene arrestato, viene detto stop a questo sostegno». Lo ha affermato il presidente del M5s Giuseppe Conte, durante la presentazione del libro di Pasquale Tridico con Enrico Marro "Il lavoro di oggi, la pensione di domani", a Diamante.
I vitalizi
L’ex premier ha poi aggiunto: «Abbiamo lottato tanto per introdurlo. Nel momento in cui per essere coerente nella lotta con i poveri, condotta con grande furore ideologico, privi 500 mila nuclei familiari, di un sostegno, senza offrire una reale alternativa, tu evidentemente rischi di provocare un disastro sociale senza nessuna misura alternativa di protezione. E come lo affronti? Come dici a queste persone che con ultimo decreto hai inserito una norma che per le società che hanno accumulato ingenti profitti dai 5 mesi per pagare le tasse? Agli ex parlamentari hai ristabilito i massimi vitalizi, e poi togli il sussidio che serve alle persone per poter mettere insieme la cena con il pranzo. È un discorso che per il M5s nasce nelle precedenti legislature, è stato sempre un nostro cavallo di battaglia. Quando eravamo al governo nel Conte 1 la Lega e nel Conte 2 le altre forze che erano con noi non ce lo hanno consentito. Non ce lo siamo inventati adesso il problema del salario minimo. Avevamo studiato il fatto che in 21 paesi europei su 27 questa norma c'è. Una soglia non per comprimere e mettere in difficoltà i sindacati, ma per consentire loro di dire 'questa soglia minima legale non è in discussione', per dare più forza alla contrattazione collettiva. Quindi prima fake news».
Conte ha poi analizzato: «Noi agganciamo e valorizziamo la contrattazione collettiva - ha sottolineato Conte - Non è varo che si trascineranno in basso tutti i salari. Dobbiamo rassicurare tutti, noi non stiamo introducendo delle norme bizzarre che vanno ad alterare l'equilibro del mercato del lavoro. Non capisco quale visione di società ci sia dietro la scelta del Governo Meloni di cancellare il Reddito di cittadinanza. La presidente del Consiglio è incoerente su tutto. Dicono ok - ha aggiunto Conte - al pagamento dei super profitti alle aziende e fanno così altre misure per i 'Paperon de Paperoni’».
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La social card: «È una misura ridicola»
Altro aspetto analizzato da Conte riguarda la social card: «La contraddizione con cui il Governo affronta le questioni sociali si ritrova anche nella 'Social card' da 380 euro, che, per carità, va bene, ma è una misura ridicola che non risolve il problema delle difficoltà che affrontano le classi meno abbienti». E ancora: «Queste misure - ha aggiunto - confermano che anche per questo governo, che toglie il Reddito di cittadinanza, il problema della povertà esiste. Però si fa cassa sulla pelle di persone di cui riconosci le difficoltà. É una loro invenzione distinguere gli occupabili dai non occupabili. Stabiliscono chi non è occupabile e il contrario con criteri che non hanno nessuna logica».
L’omaggio a Nuccio Ordine
Conte ha poi omaggiato Nuccio Ordine, l'intellettuale e docente universitario recentemente scomparso: «È nato qui, a Diamante. La mia conoscenza non è antichissima, ma quando ebbi l'occasione di chiamarlo perché ne avevo sempre sentito parlare e avevo un desiderio di confrontarmi con lui, con il suo pensiero, rimasi subito sorpreso dalla semplicità di questo intellettuale e collega. Mi ha sempre colpito di lui il fatto che sia sempre rimasto, a dispetto della sua risonanza mondiale, legatissimo all'Università della Calabria. Era orgogliosamente professore dell'Università della Calabria. La più grande soddisfazione per lui era stare in mezzo ai suoi libri e insegnare ai ragazzi della Calabria».
«La cultura rende liberi - ha aggiunto Conte - e ti consente di fare uno scatto in avanti, di penetrare la realtà che vivi e ti consente di affrontare la tua vita con la massima consapevolezza. Un grande studioso in particolare del Rinascimento, Il suo più grande contributo, che lo rende singolare nel panorama culturale internazionale, è avere afferrato come la cultura umanistica debba essere preservata rispetto a quella scientifica. Dobbiamo riscattarci da una visione economicistica».