Intanto il mondo agricolo, che ieri ha disertato la seduta della commissione, pronta a fare ricorso. Ha inviato alla Regione un parere legale vergato dall'ex presidente della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli
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La data del consiglio regionale si fa sempre più vicina, eppure la riforma dei Consorzi di Bonifica calabresi continua a far discutere. Come emerso ieri nel corso della seduta fiume della commissione Agricoltura, la proposta di legge emanata dalla giunta verrà convertita. Occhiuto ha posto la fiducia sulla questione e nessuno dei consiglieri ha voglia di andare a casa. Da qui ad arrivare ad una nuova disciplina del settore ne corre però. Il mondo agricolo si è sentito escluso da questo processo al punto che ha deciso di disertare le audizioni di ieri in commissione. L’ha fatto con una lettera con la quale ricorda di aver chiesto più volte un incontro per condividere il progetto di riforma. La richiesta però è caduta nel vuoto e solo il 31 luglio è arrivata la convocazione delle associazioni agricole in commissione. Da qui la decisione di disertare l’audizione definita, in assenza di un incontro preventivo, una vuota liturgia.
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La posizione delle associazioni
Ma le associazioni pur non andando in commissione hanno trasmesso alla stessa un parere legale vergato da Cesare Mirabelli, già presidente della Corte costituzionale. Il mondo agricolo è convinto che la legge scritta dalla giunta regionale possa contenere alcuni profili di illegittimità costituzionale perché finisce per togliere i consorzi dall’autogoverno del mondo agricolo per assegnarli direttamente alla Regione. Si tratta chiaramente del preludio ad un eventuale ricorso futuro.
Ieri in commissione Agricoltura anche il consigliere del M5s, Francesco Afflitto, ha annunciato dalla minoranza il suo voto favorevole alla riforma, in contrasto con le indicazioni del suo partito, «senza che ciò debba rappresentare un voto di fiducia al presidente della Giunta regionale», ha aggiunto con una interpretazione un po’ ardita della situazione.
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I 5 stelle: «Occasione persa»
Di contro l’europarlamentare del M5s, Laura Ferrara, ha contestato alcuni punti della riforma che secondo la grillina non affronta il vero problema dei Consorzi.
«La riforma è finalmente arrivata ma sarà, come più volte sottolineato anche dal capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise, un’occasione persa. Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha posto la fiducia su un testo blindato e che si voterà fra due giorni in Consiglio regionale, un testo - spiega Ferrara - che non andrà a correggere l’attuale imposizione tributaria consortile, al contrario, vuole contrastare la presentazione e l’accoglimento di ricorsi relativi a tributi ingiusti da parte dei consorziati. Rimarranno con buona probabilità gli annosi problemi legati a questi Enti: i cittadini che hanno resistito o resistono ai tributi ingiusti con ricorsi davanti alle Commissioni tributarie potrebbero essere oltremodo puniti dalla previsione contenuta nel comma 15 dell’art. 10, in base al quale chi non risulterà in regola con il pagamento dei tributi consortili sarà escluso dalla concessione di contributi concessi dalla Regione Calabria a valere su tutte le risorse finanziarie dell'Unione europea, dello Stato e della Regione destinate alla politica agricola». Una prescrizione vessatoria visto che i piani di classifica sono l’aspetto più contestato dagli agricoltori. Ricordiamo che i piani di classifica individuano le macro zone in cui si riscontrano i diversi benefici di bonifica, definisce gli indici tecnici ed economici da utilizzare ai fini del calcolo dei benefici per ogni immobile e di conseguenza il riparto degli oneri consortili. In soldoni in base agli indici dei piani di classifica vengono definiti i tributi che devono pagare gli agricoltori».
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«Gli attuali piani di classifica - dice la Ferrara - andrebbero riscritti o quantomeno aggiornati con urgenza. Con la nuova riforma potrebbero invece rimanere in vigore per anni se non verrà modificato il comma 14 dell’art. 10 al fine di rendere chiara e certa la tempistica che il futuro Consorzio unico dovrà rispettare per redigere il nuovo Piano di classifica. Bisognava chiudere la stagione dell’indiscriminata e ingiusta imposta fondiaria e far sì che gli enti consortili portassero reali benefici al mondo agricolo calabrese. Occhiuto ha invece preferito fare il padre padrone e imporre il voto di fiducia su una riforma necessaria ma che avrebbe dovuto intraprendere tutt’altra direzione».