VIDEO | Conferenza stampa questa mattina dell'associazione delle piccole e medie imprese che ha voluto aprire l'anno analizzando il quadro politico economico attuale e
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Normalità, certezza e semplificazione sia in ambito politico che economico, è quanto chiede e spera per il nuovo anno Confesercenti Catanzaro che ha aperto il 2019 con una conferenza stampa nel corso della quale ha voluto confermare l'impegno volto ad accompagnare le piccole e medie imprese verso la strada dello sviluppo in una terra che, secondo il presidente Francesco Chirillo, già mortificata dalle vicende giudiziarie di chi è stato e di chi è al governo regionale, sarà oltretutto penalizzata dalla manovra economica appena approvata dal Parlamento con il rischio di passare da una regione in cui è difficile fare impresa ad una regione in cui sarà addirittura impossibile.
«Ci sentiamo soli»
«Ci sentiamo soli e non rappresentati da chi ci governa» questo il messaggio di Confesercenti Catanzaro. «Essere soli nel fare impresa, oggi in Calabria, significa, anche e soprattutto, non avere interlocutori nella classe politica. Questa è la regione che ha visto finire in carcere il suo penultimo governatore, condannato per falso in atto pubblico. E' la regione che ha l'attuale presidente sottoposto ad obbligo di dimora con le accuse di corruzione e abuso d'ufficio. In questo scenario si naviga a vista senza una programmazione finalizzata allo sviluppo. I numeri sembrano inesorabili. Secondo le proiezioni Istat, da qui al 2065 la popolazione calabrese scenderà a 1 milione 500mila abitanti. In termini di reddito disponibile per abitante il valore, in termini assoluti, tocca il minimo proprio in nella nostra regione. Altre dolenti note arrivano dalla quota di calabresi senza occupazione. L'incidenza della disoccupazione tra i laureati, seppure nettamente inferiore alla media regionale, è circa il doppio di quella osservata in Italia. Ultimo, ma non ultimo, il costo del credito rimane, in generale, di gran lunga maggiore rispetto alla media nazionale».
I dubbi sulla Manovra
Senza una vera ripresa, quindi, per Confesercenti, gli obiettivi di finanza pubblica fissati nella nuova Manovra appena approvata dal Parlamento potranno essere raggiunti soltanto facendo scattare le clausole di salvaguardia dell'Iva che il Governo ha concordato con l'Ue per salvare le sue due leggi bandiera: quota 100 e reddito di cittadinanza. Ma a quale costo? Una imposta al 26,5 per cento soffocherebbero sia i consumi delle famiglie, già oggi in frenata, che la crescita del Pil. Dunque per Confesercenti «ci incamminiamo verso un crinale pericoloso, con una Manovra che allo stato attuale appare fortemente recessiva; un debito pubblico che cresce, già stimato sui 2.350 miliardi; uno spread da mesi costantemente sopra i 250 punti base che è costato allo Stato, ovvero i cittadini, oltre 4 miliardi di euro; un aumento complessivo della tassazione stimato in tredici miliardi di euro in più, cui bisogna aggiungere i possibili incrementi di Imu e Tasi nelle singole realtà comunali; la riduzione sostanziale degli investimenti sul lavoro».
Impegni per il prossimo futuro
Intanto, sulla base di quanto fatto fino ad ora, ad esempio con il Feanchising Day nel 2018, che ha offerto nuovi sbocchi per diversi giovani calabresi, o ai percorsi di formazione per circa 600 persone tra dipendenti e agenti di commercio, l'associazione delle piccole e medie imprese lancia le sue proposte per il nuovo anno chiedendo uno slancio all'opinione pubblica e proponendo l'istituzione di un tavolo permanente che coinvolga associazioni di categoria e istituzioni per stimolare una visone nuova e diversa delle dinamiche economiche. E' fondamentale ripristinare gli investimenti per la crescita e l’alleggerimento del fisco, e su questi temi è necessario un confronto diretto con i sindaci, le amministrazioni locali e quella regionale, tutti chiamati a “darsi una svegliata”. Occorre ridare finalmente fiato al potere d’acquisto delle famiglie e stabilità alle imprese con una spinta decisiva per rafforzare lo sviluppo.
Rilancio delle dinamiche economiche
Il rilancio delle dimamiche economiche passa attraverso uno schema di prospettiva che comprende: progetti di rigenerazione urbana; incremento dell’attrattività commerciale e sociale di città e paesi; miglioramento delle condizioni di vivibilità e accessibilità come strade, parcheggi; contributi sugli affitti nei centri storici; riduzione delle locazioni; sostegno economico mirato, tassazioni comunali; riequilibrio della concorrenza tra i centri commerciali, la grande distribuzione organizzata e i piccoli esercenti, regolamentazione delle aperture e chiusure domenicali. Proposte che racchiudono il segno di una rinascita per la quale imprese e territorio svolgono un ruolo integrato essenziale.