Il dirigente del settore bilancio di Palazzo dei Bruzi, Agostino Rosselli, ha disposto con propria determina, il recesso unilaterale del contratto di durata quinquennale, sottoscritto nel maggio 2017 con la Sercamm Srl, cui il Comune di Cosenza aveva affidato il servizio di supporto alla gestione del patrimonio immobiliare.

Importo record

La società con sede a Roma, rappresentata da Maurizio Cardinale, si era aggiudicata la gara d’appalto offrendo un ribasso del 33 percento sull’importo a base d’asta pari ad un milione e duecentomila euro. L’incarico era stato quindi affidato per la somma complessiva di 804 mila euro oltre Iva.

Tre anni di lavoro, zero risultati

La Sercamm avrebbe dovuto mettere a frutto terreni e fabbricati di proprietà del Comune, valorizzandoli e consentendo all’ente di ottimizzare gli introiti degli affitti o della loro alienazione. Sul fronte della dismissione sappiamo tutti com’è andata a finire: per anni sono stati iscritti milioni di euro nei bilanci di previsione immaginando di poter incassare cifre da capogiro dalle vendite immobiliari, con il risultato di essere bacchettati dalla Corte dei Conti e di finire in dissesto. Quanto alle locazioni, l’economo comunale ha certificato entrate accertate addirittura inferiori a quelle registrate negli anni immediatamente precedenti alla sottoscrizione del contratto.

Società chiacchierata

Nelle carte il suo nome non figura, ma chi frequenta Palazzo dei Bruzi ha spesso sentito associare la Sercamm a Luciano Vigna, già assessore comunale al bilancio, ancora in carica alla data dell’aggiudicazione dell’affidamento e poi, dopo le dimissioni da componente della giunta maturate nel marzo del 2018, diventato componente dello staff del sindaco.

Un incarico dietro l’altro

Ma il nome di Luciano Vigna compare poi anche nella determina con la quale, il 15 marzo 2019, l’allora dirigente del settore bilancio Giuseppe Nardi, gli attribuisce, fissando un compenso mensile pari a 1.872 euro lordi, l’incarico di supporto all’ingegner Arturo Mario Bartucci, a sua volta nominato Responsabile Unico del Procedimento per il servizio di supporto alla gestione del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune di Cosenza aggiudicato alla società Sercamm.

La formula contorta

In sostanza, traducendo la contorta formula burocratese, il Comune, dopo aver ingaggiato la Sercamm per farsi supportare nella gestione del patrimonio, ha poi ingaggiato Luciano Vigna per supportare il Rup Bartucci nel supporto alla Sercamm. Un giro vorticoso di attribuzioni da far venire il mal di testa. Ma quali mai saranno state le attività attribuite alla società, pagata, lo ricordiamo, più di 800 mila euro, così gravose da dover nominare un supporto esterno e che i dipendenti comunali non potevano espletare?

Incombenze gravose

Sono sintetizzate proprio nella determina di attribuzione dell’incarico a Vigna: realizzazione sistema gestionale informatizzato finalizzato alla gestione del patrimonio edilizio; rilevazione anagrafica e reddituale utenza; predisposizione nuovi contratti di locazione; rinnovi e proroghe; predisposizione, stampa e invio avvisi di pagamento del canone di locazione; gestione delle morosità. Tutte attività di cui, a quanto pare, a tre anni dall’affidamento dell’appalto, non vi è traccia.

Ma ci sono altre spese sostenute dall’amministrazione connesse a questo appalto: nel dicembre 2017 per la modica cifra di 39 mila euro + Iva, viene chiesto alla Sercamm di affiancare le strutture comunali per mettere a punto le procedure propedeutiche all’alienazione degli immobili di proprietà. E ancora, nell’aprile 2019 l’architetto Benito Canetti è stato nominato Direttore per l’esecuzione del contratto (Dec) stipulato con la Sercamm, per una parcella annuale lorda di 22.464.

La durissima relazione di Giovinazzo

Tra Rup, Dec e consulenti vari, per accorgersi che in tre anni l’unica attività condotta dalla Sercamm srl sia stato l’invio di poche centinaia di raccomandate per la riscossione dei canoni degli alloggi Erp, abbiamo dovuto attendere l’arrivo alla guida del settore bilancio di un dirigente assunto per concorso e non per nomina politica: Francesco Giovinazzo, autore di una durissima valutazione sui servizi erogati dalla Sercamm, contenuta nella determina di revoca dell'appalto

Mancato adempimento

Fin dal suo insediamento Giovinazzo ha chiesto alla società una dettagliata relazione, inviata soltanto dopo ripetuti solleciti, nel gennaio del 2020. La Sercamm ha provato a giustificarsi imputando i ritardi alle criticità gestionali in cui versava il settore. Giustificazione ritenute da Giovinazzo, infondate. E qui bisogna fare un passo indietro. Perché la Sercamm aveva già ricevuto dal Comune di Cosenza, nel novembre del 2014, un affidamento diretto sottosoglia da trentamila euro proprio per valorizzare e mettere ordine nel patrimonio immobiliare. Affidamento rinnovato anche nel 2015 per una somma di poco inferiore ai ventimila euro. Entrambe le determine sono state redatte dal dirigente ora in pensione, Ugo Dattis. Per cui, come si evince anche nella relazione di Giovinazzo «la società aveva già svolto il medesimo servizio negli anni precedenti». Quindi nessuna scusa poteva accampare, a meno di non voler imputare le criticità gestionali riscontrate a se stessa.

Il prosciutto sugli occhi

Sulla scorta della relazione di Giovinazzo, l’avvocato Rosselli, nel frattempo subentrato proprio a Giovinazzo alla guida del settore bilancio, ha così deciso per la rescissione unilaterale per inadempienza del contratto, la cui scadenza era fissata nel maggio 2022. Ma non si può fare a meno di valutare, nell’ambito dell’intera questione, l'atteggiamento di Luciano Vigna, rimasto impassibile davanti alle inefficienze della Sercamm, nonostante i suoi molteplici ruoli tecnici e istituzionali. In tre anni non ha visto quello che un anonimo funzionario, probabilmente slegato da interessi di natura politica, ha immediatamente colto. E se interpreterà anche il ruolo di Capo Gabinetto della Regione allo stesso modo, con il prosciutto sugli occhi, stiamo freschi.