Presenti, oltre all'europarlamentare Laura Ferrara e al deputato Paolo Parentela, gli addetti ai lavori che hanno sottolineato, ancora una volta, la mancata percezione delle royalties dal 2014
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Il comparto pesca al centro di un incontro pubblico organizzato dal Movimento 5 Stelle sul lungomare di Cirò Marina, nel crotonese. Un momento di incontro e soprattutto confronto con gli addetti ai lavori che hanno portato al tavolo, come anche i relatori, le problematiche che questo importante settore sta subendo. L'incontro, moderato dal consigliere comunale pitagorico Ilario Sorgiovanni, ha visto la partecipazione dell'europarlamentare Laura Ferrara, del deputato e Capogruppo della Commissione Agricoltura e Pesca Paolo Parentela, del responsabile dei presìdi della Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia Giuseppe Gatto, del coordinatore regionale Coldiretti-Impresa Pesca Raffaele Greco, di Giancarlo e Geppino Malena delle cooperative “Marino” e “Sirius”, e di Antonella De Marco del Dipartimento Pesca Flai Nazionale.
«Abbiamo voluto dare voce ai pescatori – ha dichiarato la Ferrara - che in tutti questi anni hanno sollecitato più volte un intervento in sede europea a tutela, non soltanto del loro lavoro, ma anche per quello che è ritenuto il “caviale della Calabria”, (la sardella n.d.r.), un prodotto che fa parte della storia e della tradizione della cultura calabrese che si ritrova penalizzato per direttive europee che, molto probabilmente, tengono più conto di situazioni del nord Europa, e disconoscono le realtà del Mediterraneo». Per valorizzare questi prodotti, secondo l'europarlamentare pentastellata, «bisogna innanzitutto capire cosa fare a livello nazionale e locale perchè, a fronte di direttive europee che comprensibilmente tutelano gli habitat naturali e marittimi, ci ritroviamo con delle deroghe che sono state effettuate con dei piani di gestione da parte di alcune regioni come la Toscana, e dunque bisogna capire anche cosa può fare una regione come la Calabria per andare incontro alle esigenze del territorio, senza subire passivamente dei diktat europei».
Le problematiche degli addetti ai lavori si sentono eccome: a quanto dichiarato dal pescatore Angelo Sitra, nell'ultimo anno sono svariati i pescherecci venduti e demoliti perchè «il pescato è diminuito del 100%, non per colpa del pescatore, ma per tutta una serie di conseguenze negative presenti nel Mar Jonio, come per esempio le piattaforme. La gente non viene più a lavorare e quindi l'armatore è costretto a vendere l'imbarcazione: io sono uno di quelli che, dopo 70 anni, ha dovuto vendere la barca. Un altro problema sono le royalties: dal 2014 non ci stanno dando nemmeno un centesimo, ed è un diritto che abbiamo conquistato noi pescatori, sia per il comune di Crotone, sia per tutti gli altri sette comuni ; dal 1996 a oggi abbiamo fatto di tutto per ricevere questi soldi che rappresenta un grande fondo per i proprietari e che compensano le spese che affrontiamo. In più il marinaio ha il mancato pescato, ovvero il 30%».
Sul tema delle royalties, è intervenuta Laura Ferrara: «abbiamo presentato nei giorni scorsi un'interrogazione alla Commissione Europea chiedendo di sollecitare la Regione e i Comuni, come quello di Cirò Marina e i limitrofi, per erogare le royalties ferme dal 2014; rappresentano un compenso per i pescatori che si ritrovano difronte a uno stop, a fronte poi delle esplorazioni nei pozzi di Eni».
«Per quanto riguarda la pesca – ha dichiarato Paolo Parentela – è una tematica che negli anni non è stata tenuta in considerazione per le sue peculiarità soprattutto in questo territorio. A livello nazionale depositeremo nei prossimi giorni una proposta legislativa sia per cercare di rendere giustizia su una spesa efficiente e trasparente del Fondo Feamp (il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca n.d.r.), sia per venire incontro alle esigenze dei piccoli pescatori che, a causa di regolamenti troppo severi da parte dell'Unione Europea, stanno devastando un intero settore, dando vantaggio alle grandi imbarcazioni. Qui in Calabria bisogna lavorare molto anche a livello regionale, ma a livello nazionale presenteremo questa proposta che è il seguito di quella già presentata nella scorsa legislatura, approvata alla Camera ma non al Senato. Stiamo ripartendo da quel testo, facendo le nostre proposte migliorative; proponiamo, inoltre, una delega al Governo per fare un testo unico su questa materia molto complessa, e che ha bisogno di essere semplificata anche dal punto di vista legislativo».