È ben lontana dalla percentuale propagandata dall'amministrazione comunale, il livello di raccolta differenziata effettuata a Catanzaro. Secondo i dati elaborati da Arpacal e che a breve saranno resi noti nel report annuale curato dall'agenzia sulla base dei dati trasmessi dalle amministrazioni comunali, la percentuale di raccolta differenziata a Catanzaro per l’anno 2016 non raggiunge neppure il 40% ma si ferma inesorabilmente sotto quella soglia: 39,83%. Dallo scorso anno Palazzo De Nobili sta infatti portando avanti una campagna mediatica che attesta al 62,5% il livello di raccolta differenziata ma per il 2016 la fotografia scattata da Arpacal è ben diversa.

 

Le contravvenzioni

La cartina di tornasole che riflette il dato reale sono, infatti, le raffiche di contravvenzioni che l'assessore all'Ambiente, Giampaolo Mungo, supportato dalla sezione ambientale della Polizia municipale sta comminando ai cittadini, alle attività commerciali e alle aziende pubbliche fin dal suo insediamento. Ogni settimana vengono rese note le attività svolte dall’amministrazione comunale e indirizzate a contenere la quota di residenti recalcitranti al rispetto delle regole. Nella maggior parte dei casi si tratta di verbali elevati per la violazione dell’ordinanza sindacale in materia di corretto conferimento e con i quali si accerta come i rifiuti non vengano adeguatamente differenziati ma spesso uniti ad altri materiali cosicché non possono essere rivenduti ai consorzi di filiera ma devono essere avviati a discarica e smaltiti come immondizia indifferenziata contribuendo alla lievitazione dei costi.

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I benefici

Il mancato raggiungimento da parte dell’amministrazione comunale di alte percentuali nel livello di differenziazione dei rifiuti non consentirà ai cittadini di beneficiare delle riduzioni sulla Tari. Il comune di Catanzaro con il 39,83% potrà a questo punto essere inserita tra i comuni di seconda fascia ed ottenere uno sgravio sulla tariffa di 32 euro, passando dai 167 euro ai 135 euro a tonnellata per il conferimento in discarica.

 

Luana Costa