VIDEO | Nella sede di Satriano trovano accoglienza uomini soli, senza famiglia e lavoro che si mantengono grazie al mercatino solidale che riparte dopo due mesi di stop a causa del coronavirus. Ai nostri microfoni la presidente Infuso: «Aiutateci ad aiutare»
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«Ho fatto 4 anni di carcere. Dopo ho conosciuto la comunità Emmaus a Prato dove sono stato 2 anni. Poi sono venuto qua. Non ho più niente. Sono qui da un anno e questa ormai è la mia grande famiglia». A parlare così è Luigi, ha 63 anni, viene dal nord Italia e da un anno è entrato nella comunità Emmasu di Catanzaro. Vive nella sede di Satriano marina insieme ad altri 6 ospiti. Sono uomini soli, senza famiglia o lavoro, hanno tra i 20 ai 65 anni.
Ciascuno ha un passato difficile, una storia complicata, problemi giudiziari o semplicemente scelte sbagliate alle spalle che hanno cambiato il corso degli eventi fino a quando sul loro percorso non si è aperta la porta della comunità, presieduta da Maria Concetta Infuso, impegnata nel volontariato da quando aveva appena 11 anni:
«Noi non diamo un termine di accoglienza - spiega -. Chi viene da noi può restare un giorno, un mese, un anno o anche tutta la vita. In tutti questi anni sono passati da qui una quarantina di uomini. Chi arriva qua ci arriva perché noi siamo l’ultima spiaggia».
Il mercatino solidale
Ognuno qui contribuisce come può: a turno si cucina, si fanno le pulizie, e si gestisce il mercatino solidale di articoli usati, principale fonte di autofinanziamento che riapre finalmente i battenti dopo due mesi di lockdown. Un clima di tranquillità scandisce le giornate della comunità Emmasu che nel periodo di emergenza sanitaria ha potuto contare sulla generosità di associazioni, enti e privati cittadini ma che ora deve fare i conti con una serie di criticità che ne mettono a rischio la tenuta, fra tutte la spesa mensile dell’affitto e delle varie utenze che ammonta a circa 4000 euro.
L'aiuto di enti, associazioni e cittadini
«Questi due mesi di quarantena siamo riusciti a viverli abbastanza bene grazie alla grande esplosione di solidarietà che ci ha soccorso - è il commento della presidente -. Diversi cittadini, ma anche enti e associazioni hanno risposto al nostro appello donandoci circa 15 mila euro. Siamo grati al nostro movimento di appartenenza Emmaus Italia, alla Fondazione San Zeno, all'Arcidiocesi Catanzaro Squillace, alle associazioni Ader Calabria, Anteas di Crotone, alla Compagnia dei Sognattori. E ancora Caritas e Hospitalitè di Satriano Marina, LILT di Catanzaro ci hanno fornito aiuti alimentari».
«Gli assessori alle politiche sociali del comune di Davoli e di Catanzaro, Zangari e Concolino; il sindaco di Soverato Alecci e i Carabinieri di Satriano ci hanno affiancati nella nostra lotta alla sopravvivenza e con loro il CSV di Catanzaro. A tutti va il nostro commosso e immenso ringraziamento».
L'appello di Emmaus Catanzaro
«Ora abbiamo riaperto in sicurezza le attività che ci permettono di autosostenerci con il nostro lavoro: raccolta e vendita di materiali usati - spiega Infuso -. La messa in sicurezza, secondo il protocollo covid 19, ci sta costando parecchio e non possiamo avere accesso ai benefici. Temiamo che ci possa essere un forte rallentamento nelle vendite».
Da qui l’appello alle istituzioni: «Io faccio un appello a chi ha la possibilità di darci una struttura oppure a chi può aiutarci e far sì che questo mercatino solidale fiorisca affinchè possiamo continuare a fare accoglienza e aiutare tante persone. Noi vogliamo solo questo: evitare che la gente resti per strada con il rischio di morire».