Ventuno detenuti della Casa circondariale di Castrovillari hanno ottenuto gli attestati di "operatore per la realizzazione di opere murarie e impermeabilizzazione". Il direttore generale del Dap-ufficio detenuti e trattamento Gianfranco De Gesu, intervenendo alla manifestazione di consegna delle pergamene ha commentato: «Un progetto importante che testimonia l'interesse della società esterna alle attività di rieducazione dei detenuti in questo istituto, ed è un modello importante che merita di essere conosciuto e portato ad esempio in altre realtà analoghe».

 

 Il direttore dell'istituto Giuseppe Carrà ha sostenuto che «oggi si raggiunge un obiettivo, ma non si tratta di un traguardo bensì è una partenza. Ci saranno altre iniziative uguale a questa che servono - ha sottolineato - a costruire un futuro alla popolazione detenuta che prima o poi uscirà. Avremo reso un buon servizio alla società, alla sicurezza della società, se questa popolazione riusciamo a rieducarla facendole scoprire il valore della legalità, la volontà di essere accolta in società e offrendole gli strumenti per sganciarsi dalla dipendenza della criminalità. Lo strumento principale, in questo caso, è il lavoro e oggi abbiamo fatto formazione lavoro con il rilascio degli attestati che saranno registrati negli uffici competenti. Attestati - ha concluso Carrà - che hanno valore legale a tutti gli effetti e che sono spendibili, immediatamente, nel mondo del lavoro. Anzi, alcuni detenuti che hanno partecipato saranno assunti direttamente dalle aziende che hanno fatto formazione».

 

Per il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Liberato Guerriero la manifestazione «è stata di qualità. sono stati consegnati attestati a persone che hanno seguito degli istruttori e hanno imparato un mestiere. È veramente molto positivo che dà senso al periodo che queste persone sono state costrette a vivere dentro il carcere». Il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, dopo aver plaudito all'amministrazione penitenziaria, ha posto l'attenzione sulla possibilità che avranno i 21 detenuti di «reinserirsi nel mondo lavorativo dopo un periodo in cui la loro vita aveva preso strade diverse».