Si sono incatenati stamani al comune di Reggio Calabria i tanti cittadini che hanno fatto richiesta di assegnazione di un alloggio popolare, ma che ancora dopo tanti mesi non hanno ricevuto risposte. In molti vivono in condizioni economiche disagiate e rischiano di finire in mezzo ad una strada perché sfrattati e hanno diritto quindi, ad avere una casa come prevede la legge sull’ “emergenza abitativa”. In catene oggi anche il signor Domenico Pellegrino, che da giugno ha fatto istanza, e da domani non avrà più un tetto sopra la testa perché deve liberare l’appartamento in cui vive con la compagna. Un terribile incidente lo ha reso invalido e non lavorando non riesce più a pagare l’affitto.

 

Tanta è la rabbia come l’esasperazione. Le proteste continuano da mesi; le associazioni, che fanno parte dell’Osservatorio sul disagio abitativo, chiedono risposte immediate come la mappatura e le verifiche sugli immobili esistenti, lo scorrimento della graduatoria per chi ha vinto il bando e soprattutto il ripristino dei fondi da Parte di Palazzo San Giorgio così come l’assegnazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Il settore che ha competenza sull’edilizia pubblica dice di essere al lavoro, però di fatto prende ancora tempo nessuna certezza neanche oggi è stata data ai cittadini che chiedevano il decreto di assegnazione. I cittadini sono stati ascoltati dal delegato comunale all’edilizia residenziale pubblica Giovanni Minniti dal dirigente comunale del settore Daniele Piccione.