Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha ricevuto oggi, nella sede della Cittadella a Catanzaro, il dirigente dell'Unione sindacale di base (Usb) l’italo-ivoriano Aboubakar Soumahoro «per ascoltare – ha affermato – e scambiare valutazioni sulla situazione specifica dei braccianti di San Ferdinando e più in generale sui temi legati al caporalato».


Il presidente Oliverio, portando ad esempio Riace, l’ha definito «esperienza da assumere come modello di accoglienza con la A maiuscola, come punto di riferimento da estendere non solo in Calabria. C’è Riace – ha proseguito - ma c’è anche San Ferdinando con la sua tendopoli: una vergogna che non può essere tollerata. Dobbiamo, d’accordo con i Comuni, lavorare per recuperare le abitazioni da assegnare in locazione ai lavoratori immigrati per agevolare l’integrazione con le comunità locali».


La questione abitativa è stato anche il fulcro dell’intervento di Aboubakar che ha parlato di «un bisogno espresso non come migranti ma come persone. L’inserimento abitativo diffuso – ha rimarcato – deve stare al centro del percorso comune con la Regione per consentirci di realizzare il sogno dell’autonomia e della felicità».


Sul tavolo della discussione una serie di tematiche legate alla formazione, all’insegnamento della lingua italiana, agli aspetti sanitari, al trasporto, al consolidamento dei Centri per l’impiego, al rispetto delle regole e dei contratti delle aziende che assumono e al sostegno dei sopravvissuti alla sparatoria che ha portato all’omicidio 29enne del Mali immigrato regolarmente in Italia Soumalya Sacko.


«Questo incontro – ha dichiarato inoltre Oliverio - è l’inizio di un percorso di collaborazione che dovrà essere esteso anche alle Prefetture, ai Centri per l’impiego, ai sindaci, alle associazioni e alle aziende per metter in campo programmi che, con la convergenza di tutti, ci conducano al raggiungimento di una situazione stabile di normalità. L’obiettivo è di smantellare la tendopoli di San Ferdinando ma soprattutto di creare le opportunità per moltiplicare il modello Riace che, come quello di altri Comuni calabresi, è un esempio d’integrazione non solo per la Calabria ma per il mondo intero. La Regione, la prima ad aver approvato prima ancora del Parlamento nazionale la legge sul caporalato, pur non avendo competenza in materia, sarà in prima linea, senza strumentalizzazioni, per agevolare i processi di accoglienza e d’integrazione degli immigrati non solo stagionali, per una politica che non deve essere fatta solo di respingimenti».


Alla riunione hanno partecipato anche il consigliere regionale Michele Mirabello e l’assessore regionale al lavoro Angela Robbe, la quale ha riferito dell’incontro ministeriale che si è svolto ieri a Foggia, presente anche il delegato all’agricoltura Mauro D’Acri, al termine del quale è stato istituito un Tavolo operativo sul caporalato in agricoltura.
In conclusione si è deciso, su proposta del presidente Oliverio, l’istituzione di un Tavolo regionale, coordinato dell’assessore Robbe, che metta insieme Prefetture, Amministrazioni locali, associazioni, Centri per l’impiego e sindacati.
All’incontro era presente una delegazione dell’Usb rappresentata da Giuseppe Marra, Giuseppe Tiano, Madiheri Drame e Fofaha Madoufoune.