VIDEO | Intervista alla docente sul tentativo di cedere in affitto a FinCalabra le zone industriali calabresi: «Offerta alle imprese pregiudicata dalle incertezze patologiche».
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«Mi sto scontrando anche io con le difficoltà del Corap». È sofferta, ma precisa, la confessione di Rosanna Nisticò, la docente universitaria che il governo ha nominato quale commissaria per la gestione della Zona economica speciale della Calabria. Torna quindi il tema del consorzio regionale in liquidazione, che ha competenza sul 70% delle aree industriali che dovranno far parte della porzione di territorio in cui verranno riconosciuti incentivi fiscali alle anziende insediate o pronte a insediarsi.
«So cercando di ricostruire questa mappatura - presegue la commissaria - anche attraverso informazioni a cui attingo da banche dati ufficiali, solo che molto spesso ci possiamo trovare davanti a concessioni che il Corap cede successivamente e di queste non sempre abbiamo contezza immediatamente».
Il comitato della Zes deve delimitare una maxi zona regionale e se non è tutto chiaro circa la proprietà nei 16 agglomerati industriali oggi del Corap c'è il rischio «che - prosegue Nisticò - l'offerta alle imprese che noi stiamo cercando di definire, si scontri con successive rivendicazioni che possono inficiarla». Nell'anno che il presidente Mattarella dedica ai costruttori, per lo sviluppo industriale calabrese abbiamo ancora a che fare con gli "ostacolatori", e il vaccino che di recente la Regione ha trovato crea - questo sì - parecchie controindicazioni.
«Non sono molto convinta che la cessione in affitto del ramo d'azienda dal Corap a FinCalabra possa risolvere - conclude - servirebbe un confronto pacato perché ammesso che giuridicamente si possa fare quello che la giunta regionale ha deciso, occorre vedere se sia utile questa configurazione». Perplessità che si aggiungono a quelle già espresse dalla commissione regionale Vigilanza, l'organismo che all'unanimità ha chiesto di revocare la delibera della giunta che destina 3.800.000 euro per l'affitto di un anno a FinCalabra che pagherebbe un prezzo simbilico «10 euro al mese», così come ha chiarito il consigliere regionale leghista Pietro Molinaro, che da componente della commissione presieduta dal forzista Giannetta ha bocciato l'operazione.