VIDEO | Alcune etichette sono caratterizzate dalla sapiente lavorazione di vitigni autoctoni. Altre sono nate invece per rendere omaggio alla storia di un'impresa vinicola ultracentenaria
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Al Vinitaly edizione 2024 per lanciare il sistema Grand Terroir® (www.grandterroir.it), che fa capo al Network LaC, e per incontrare alcuni dei protagonisti della vitivinicoltura calabrese presenti all’importante kermesse internazionale. Ninni Tramontana è alla guida dell’omonima Azienda vinicola di Gallico, a Reggio Calabria. Oltre un secolo di storia, con saperi, passione e dedizione trasmessi di generazione in generazione. L’attaccamento alle radici identitarie del territorio è saldo.
Alcune etichette della Tramontana sono caratterizzate dalla sapiente lavorazione di vitigni autoctoni (Nerello Calabrese, Castiglione, Alicante…): parliamo ad esempio del Costa Viola, del Pellaro e del Palizzi. Altre etichette, volutamente in lingua grecanica, antico dialetto greco ancora oggi parlato nella parte jonica del capoluogo reggino e del Basso Jonio, evidenziano e attestano il forte legame della famiglia Tramontana con la storia della propria terra: To Crasì (il vino); Vorea (vento freddo); Cinurio (nuovo); Glicio (dolce).
Altri vini, invece, sono nati per rendere omaggio alla storia di un'impresa vinicola ultracentenaria: il 1890, tra gli altri, proposto anche nella versione riserva, è stato realizzato per ricordare l’anno di fondazione. Massimo Tigani Sava, giunto al Vinitaly per presentare il sistema Grand Terroir®, ha intervistato Ninni Tramontana che, tra l’altro, riveste anche il ruolo di presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria.