VIDEO | La Calabria è una delle regioni col maggior numero di occupati in questo settore. A Catanzaro la segreteria nazionale di Ugl Telecomunicazione ha espresso fiducia nelle trattative per la salvezza dell'azienda che a breve si sposteranno al Mise
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
«Siamo particolarmente preoccupati per la sorte di migliaia di lavoratori - è l'allarme lanciato questa mattina da Stefano Conti - e soprattutto siamo increduli che a livello mediatico questa notizia non faccia il giro dei giornali». La segreteria nazionale dell'Ugl oggi è a Catanzaro per tentare la carta della risonanza mediatica sulla vertenza dell'Abramo Customer Care che rischia di polverizzare in un sol colpo oltre 3.500 posti di lavoro.
Lavoratori di serie B
«Si sta discutendo ormai da mesi - spiega il segretario regionale Pierpaolo Pisano - della vertenza dei lavoratori della Whirlpool, in tutto 300 persone e rispetto all'impatto che rischia di avere la vertenza Abramo - azienda sull'orlo del fallimento e che coinvolge poco meno di quattromila famiglie in Calabria - crediamo che ci sia stata poca attenzione». La Calabria è una delle regioni con il maggior numero di lavoratori impiegati nei call center, una parte potrebbe essere spazzata via a breve dalla procedura fallimentare.
Calabria terra di call center
«La Calabria ha fatto dei call center un punto di riferimento di qualità - aggiunge ancora il segretario nazionale -. Sulla base delle ultime stime, si aggirano attorno ai 16mila i dipendenti occupati nei call center solo in Calabria. Si comprende, quindi, la portata delle vertenze in atto». Dopo l'asta pubblica andata deserta per l'acquisizione dell'azienda, il sindacato guarda con fiducia all'incontro convocato per il prossimo 5 agosto al ministero dello Sviluppo Economico: «Attraverso il ministero è possibile in qualche modo fare una sorta di moral suasion dei committenti proprio per evitare che le ultime commesse vadano a gara e Abramo non abbia la possibilità di fermarle. Se andranno via anche queste commesse il problema occupazionale esploderà inevitabilmente».