«Non si sono ancora spenti gli echi delle proteste che hanno accompagnato, ma purtroppo non evitato, la chiusura del punto vendita Carrefour che ha portato alla perdita di 52 posti di lavoro, che un nuovo rovinoso evento rischia di abbattersi, con effetti devastanti, sul già fragile tessuto produttivo crotonese: 107 posti di lavoro rischiano di "evaporare" a causa, non della canicola estiva, ma di un cambio di commessa che ha interessato una parte dei lavoratori impiegati presso il Call Center che fa capo al gruppo Abramo». Lo si legge in un documento della Cgil di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.

 

Una vera e propria «desertificazione occupazionale» che, secondo la Cgil, da anni avanza nel territorio di Crotone, un tempo capitale industriale della Calabria grazie agli insediamenti Pertusola e Montedison, «nel silenzio e nel disinteresse di una classe politica sempre più distante dai problemi della città e dei cittadini, e sempre più invischiata in beghe elettorali interne, che sembrano assorbire tutto l'interesse e le energie delle formazioni politiche impegnate in una campagna elettorale dai toni ovattati e avulsi dal contesto territoriale, quasi surreali».