È quanto emerge da uno studio effettuato dal Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne che è il fulcro dell’informazione economica del sistema camerale pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore
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L’economia calabrese potrebbe essere fortemente condizionata dalla guerra, in particolar modo per quanto riguarda l’esportazione di merci verso la Russia e l’Ucraina. È quanto emerge da uno studio effettuato dal Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, che è il fulcro dell’informazione economica del sistema camerale, pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore.
Da quanto si legge il peso dell’export nazionale verso Russia e Ucraina è pari all’1,9%, mentre il valore del solo Mezzogiorno si attesta all'1% delle esportazioni meridionali, dunque inferiore al dato italiano. La Calabria però supera tutti e due i dati con 2,5% delle esportazioni di merci verso i paesi in guerra.
Dalla regione vengono esportate principalmente «macchine di impiego generale», come quelle destinate al sollevamento e alla movimentazione delle merci - spiega l’articolo de Il Sole 24 ore – mercato che rappresenta nello specifico quasi la metà (49,6%) dell’export calabrese nel totale.
E la provincia di Vibo Valentia è quella che potrebbe subire di più le conseguenze del conflitto bellico perché – sempre secondo lo studio del Tagliacarne – è il territorio che, con il 95,3%, rappresenta quasi la totalità dei prodotti esportati in Russia e Ucraina.