Quasi diecimila euro per una consulenza, utile ad opporsi - con cognizione di causa - al procedimento avviato dall’Arera su presunti errori nel calcolo delle tariffe per il servizio idrico.

Il Comune di Vibo Valentia cerca di correre ai ripari per non incorrere in pesanti sanzioni ed anche in un contenzioso con i contribuenti che finirebbe con l’affossare i sogni di ripresa economica di un ente sull’orlo del secondo dissesto finanziario.

Il 2 e 3 aprile scorsi, come si ricorderà, al Comune è stata compiuta la verifica da parte dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente dalla quale erano emerse anomalie messe nero su bianco e contestate all’ente con una pec del 24 settembre scorso. In buona sostanza, secondo l’authority, il Comune di Vibo avrebbe applicato tariffe maggiorate sul servizio idrico negli ultimi cinque anni, non regolando adeguatamente il canone per particolari voci di spesa.

 

Oggi, proprio per «provvedere ad una gestione ottimale del procedimento avviato da Arera al fine di contestarne le deduzioni e agevolarne il migliore esito possibile - si legge nella determina firmata da Filippo Nesci - nonché procedere alla determinazione delle tariffe del Sii secondo le recenti prescrizioni di Arera», si rende necessario approntare le controdeduzioni. Anche alla luce della relazione del responsabile del servizio idrico integrato, datata 15 ottobre 2019. Ma… c’è un ma. Il Comune di Vibo, infatti, non è dotato delle «necessarie competenze specialistiche». Ecco perché diventa indispensabile attingere altrove. «Stante il contenuto altamente qualificato dell’attività connessa agli adempimenti previsti, e che l’attuale dotazione organica non consente di avvalersi di risorse umane interne per l’espletamento delle molteplici incombenze richieste - continua la determina di Nesci - si ritiene opportuno e necessario acquisire un supporto esterno a tale attività». Supporto individuato nella Anea, Associazione nazionale degli enti di governo d’ambito per l’idrico e i rifiuti, che aveva inviato un’offerta, valutata dal Comune «congrua», il 10 ottobre scorso. Quindi cinque giorni prima di conoscere il contenuto della relazione del responsabile comunale. In ogni caso, questa consulenza costerà a Palazzo Razza quasi 10mila euro, per la precisione 9.700 euro iva compresa. Amen.