VIDEO | A partire dal 23 settembre sarà sospeso il collegamento con Milano Bergamo. La compagnia prepara le valigie? Per la Sacal gli aerei ora sono 'troppi', anche se prima minacciava di fare causa. Nel frattempo resta tanta delusione tra la cittadinanza e soprattutto pochi collegamenti e prezzi alle stelle
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«Si devono vergognare. Stanno tagliando tutto, ci stanno abbandonando». Rabbia e indignazione crescono tra i reggini per l’ennesimo taglio dei voli da parte della “Blu Express”, ramo low cost della Blue Panorama Airlines che ha anticipato al 23 settembre la chiusura della rotta tra il “Tito Minniti” e Milano Bergamo. A fine ottobre, poi pare che si perderà anche il collegamento con Torino. Nonostante la compagnia sia legata da un contratto triennale con la Sacal, la società di gestione dei tre aeroporti calabresi, con questa scelta di fatto sembra anticipare l’abbandono dello scalo. Non è dato infatti sapere se si tratta di una sospensione temporanea, di un aggiornamento dell’offerta in vista della stagione invernale, o se siamo di fronte all’ennesima fuga di vettori o compagnie dalla città dello Stretto.
Quel che è certo è che mentre l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme aumenta introiti e destinazioni, Reggio vede crescere solo il suo isolamento con il resto del Paese. Eppure meno di un mese fa lo stesso presidente Sacal, Arturo De Felice, nonostante l’annuncio in pompa magna del finanziamento di 25 milioni di euro, per la riqualificazione dell’aeroporto, da parte di Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, sosteneva che addirittura i voli erano troppi per questo era difficile aumentare il bacino dei passeggeri. «I voli sono più di quelli che servono- aveva tuonato ai nostri microfoni De Felice- tant’è che non sono mai pieni. Il cosiddetto tasso di occupazione- spiegava- del passeggero arriva al 70% quindi se c’è ancora il 30% da riempire, ci sono meno passeggeri». Secondo il ragionamento del presidente della Sacal, in buona sostanza, i voli non vengono riempiti poiché sono troppi e l’utenza quindi mal si distribuisce.
Versioni diverse
Se l’8 agosto, a margine della conferenza stampa dal titolo- il quale oggi appare davvero una beffa per la città- “l’aeroporto di Reggio cambia volto e si proietta al futuro”- alla presenza del presidente Enac Nicola Zaccheo, del deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro e dall’allora viceministro pentastellato all’Economia Laura Castelli, De Felice individua nei “troppi voli” la causa del mancato rilancio dello scalo, pochi giorni prima- sempre alla nostra testata- il 25 luglio lanciava “fuochi e fiamme” proprio contro la “Blu Panorama” minacciando di fare causa. «C’è un contratto in corso per tre anni e se non lo rispetteranno, così come la legge prevede, tuonava De Felice- noi chiederemo i danni, ma ci siamo comunque già organizzati per sostituirli. Resta il fatto-ha proseguito- che la ragionevolezza e la fermezza nostra servirà a qualcosa. Non si può sempre dire sì a tutti pensando che il nostro sia un aeroporto da terzo mondo- aveva ribadito con forza De Felice- che operiamo solo se c’è un netto guadagno immediato. Se si mettono delle nuove rotte occorre dare il tempo affinchè queste rotte vengano consolidate. Dopo un mese e mezzo non si può andar via dicendo che ci sono pochi passeggeri». Prima il presiedente Sacal “bacchettava” la compagnia “rea” di voler guadagnare troppo presto, adesso invece i tagli andrebbero bene? Non si conosce la risposta a questa domanda. E forse non la conosce, manco la Sacal stessa visto che bastano pochi giorni per cambiare atteggiamento e, purtroppo, non offrire soluzioni.
Altro che offerte
Viaggiare si sa costa, ma a Reggio Calabria non solo non si può andare lontano, ma per “volare” bisogna pagare caro. A breve, se la situazione resterà così, lo scalo vedrà di fatto viaggiare solo Alitalia per Roma con due collegamenti al giorno e uno solo per Malpensa in un orario non proprio comodo. L’unico volo parte alle 15,35. Questa fascia oraria di fatto non permette di raggiungere la Lombardia al mattino presto escludendo quindi, un possibile rientro in giornata. È ovvio che così l’utenza dirotterà la propria scelta su Lamezia la quale offre due collegamenti uno al mattino presto, alle sei, e l’altro alle 16,40. Orari strategici e ben collaudati a differenza di quelli previsti dalla compagnia di bandiera per il “Tito Minniti”. I prezzi poi, non sono di certo convenienti. Esempi alla mano, se un cittadino- in vista della sospensione- o cancellazione- del volo per il capoluogo lombardo volesse oggi acquistare un biglietto Alitalia per Milano Linate proprio per il 23 settembre, quindi con più di due settimane di anticipo, deve pagare 127 euro in Economy, quindi solo con il bagaglio a mano, ben 147 euro se deve imbarcare la valigia in stiva, senza considerare la tariffa Economy Flex che si aggira sui 197 euro. Andata e ritorno? Per una famiglia è un vero salasso. Premesso che in giornata è impossibile viaggiare- a meno che non si voglia fare scalo a Roma Fiumicino impiegando così 3 ore e 45 minuti all’andata, e 3 ore e 45 minuti al ritorno, e spendendo dai 302 ai 372 euro per il biglietto d’andata, e 169 euro per il ritorno, quindi con un totale di oltre 470 euro- per chi volesse stare due soli giorni in quel di Milano, quindi con ritorno il 24 settembre arriverebbe a spendere, con bagaglio in stiva, 147 euro per l’andata e 117 euro per il ritorno, con partenza alle 8.40, per un totale di 264, 45 euro. Di Oltre 325 euro è il costo se vuole far rientro la sera, con scalo a Roma e relativa attesa di due ore e venti minuti. Quasi cinque ore, nel 2019, ci vogliono per mettere in collegamento la punta della Calabria con Milano. Ci si impiega di meno a cambiare non solo nazione, ma continente.
I reggini sono stanchi e non si "scialano"
Il malumore nel frattempo cresce in città. Anni e anni di cattiva gestione dello scalo, che ha visto prima l’ex società, la Sogas, essere dichiarata fallita dal Tribunale, e poi ha registrato- alla luce dei nuovi tagli- solo slogan e parole da parte della politica, ha esasperato l’animo dei cittadini. «Tutto questo non è giusto-ci dice una regina indignata. Noi votiamo i politici, loro si siedono sulla poltrona e poi fanno quello che vogliono». Un altro cittadino, poi, non usa mezzi termini. «Reggio Calabria meritava di avere un aeroporto di un certo livello con aerei e voli degni di questo nome e invece, più avanti andiamo e più Reggio peggiora. I nostri governanti se ne fregano della città». C’è chi infine- e non ha torto- addebita tutte le responsabilità alla Regione. «Anche a Lamezia c’è l’aeroporto. Sono fessi ad incrementare Reggio? “Tirano” per Lamezia per questioni politiche. Tutto verso Catanzaro, come è accaduto per la questione di Reggio capoluogo. È la stessa cosa». Al di là della storia e dei campanilismi la fotografia che ne esce fuori è una Regione divisa a metà. Una parte è proiettata oltre l’Europa, l’altra non riesce a uscire dal “quartierino”. Eppure di soldi e fondi ne sono stati spesi e finanziati tanti. Ovviamente male. Uno degli ultimi stanziamenti ha previsto da parte della città metropolitana circa 240 mila euro l’anno, per tre anni, per rilancio del Tito Minniti e dell’intero territorio sul fronte del marketing. MetroCity e Sacal fianco a fianco anche nella campagna publicitaria “Sciàlatela!” che vede la pubblicizzazione di luoghi e bellezze delle provincie reggine in giro per la regione, tradotte in varie lingue, e negli aeroporti calabresi per fornire «il biglietto da visita della città metropolitana». Le foto e i video, seppur bellissimi, affissi in lungo e in largo davvero per i nostri amministratori bastano a creare turismo? Negli anni Sessanta forse; la città infatti, non oggi non si “sciala” per nulla considerato che a breve resterà , ancora un volta, sempre di più tagliata fuori.