La vallata dello Stilaro si conferma terreno fertile per la produzione vitivinicola. Il ritorno alla terra, anche per effetto della crisi economica e della pandemia, ha convinto diversi imprenditori locali a trasformare la loro passione in un lavoro. Le difficoltà però non mancano, come spiega Danilo Lavorata, che sta portando avanti una battaglia per la valorizzazione del vino doc di Bivongi.

«E’ la realtà vitivinicola per eccellenza grazie alla costituzione morfologica dei terreni, collocati tra mare e montagna – spiega – a questo si aggiunge anche la tecnica di lavorazione degli uvaggi, unica in Calabria. Questa è una realtà dove non si produce molta quantità, ma certamente molta qualità del prodotto, ed è quello che a noi interessa perché il territorio lo merita. Ci sono molti imprenditori intenzionati ad investire e tanti ragazzi che hanno iniziato a coltivare dei terreni. C’è però un problema legato alla tutela del territorio, di cui la politica locale dovrebbe iniziare a tenerne conto».

Coniugare la produzione del nettare degli dei allo sviluppo turistico del territorio potrebbe essere secondo l’imprenditore della Locride la ricetta ideale per svoltare definitivamente. «Il vino è cultura, convivialità, socializzazione e tradizione italiana – conclude Lavorata – ma se viene prodotto in un territorio valorizzato in qualità, i turisti vengono più facilmente».