«Siamo stanchi di non essere pagati, di doverci prestare i soldi tra di noi. A noi di chi sono le colpe non interessa, se del Comune o dell’azienda, non ci interessano i responsabili, vogliamo solo che i nostri stipendi vengano pagati ogni mese». Sono stati costretti a scendere nuovamente in piazza i lavoratori dell’Avr, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti sul territorio reggino. Oggi pomeriggio ennesimo sit-in di fronte la Prefettura in occasione del tavolo tecnico convocato dal Prefetto Massimo Mariani con le sigle sindacali, Palazzo San Giorgio e l’azienda. Il saldo delle spettanze è fermo a giugno. Due mesi di arretrati, compresa la quattordicesima, che ancora non sono stati versati ai dipendenti. Due mesi, forse, può apparire poca cosa, ma per chi in famiglia è uno solo a portare i soldi a casa vuol dire tanto, anzi tutto.

 

Una situazione incancrenita dalle casse vuote del Comune che avanza denaro pubblico dalla Regione e che non riesce sempre a pagare l’azienda la quale a sua volta, ritarda nei pagamenti dei lavoratori. «È da due anni va avanti questa situazione. Non si può lavorare in queste condizioni - ci dice il dipendente Antonio Facciolla - noi non vogliamo sapere di chi sono le responsabilità, ma solo vedere riconosciuti i nostri diritti e i nostri soldi. È umiliante ogni mese non riuscire a sostenere la propria famiglia. Siamo qui di fronte un’istituzione dello Stato per chiedere di intervenire. Ancora oggi non sappiamo chi è il nostro “nemico”. Il comune scarica sull’azienda, l’azienda sul comune e in mezzo ci siamo noi a pagarne le spese».

Lavoratori discriminati

I dipendenti dell’Avr denunciano anche la disparità di trattamento tra chi opera sul territorio di Reggio Calabria e chi in altri comuni come quello di Villa San Giovanni. «Noi veniamo pagati sempre per ultimi - ci dice il dipendente Angelo Mautone - siamo in cinquanta a subire tutte questo e di conseguenza le nostre famiglie. Siamo in presenza - continua - di una vera e propria discriminazione. L’azienda ci dice che non è così e che dipende dal Comune che non paga - conclude -, il Comune dice che non è cosi. Vengono qua in Prefettura, fanno gli accordi e poi non vengono mantenuti». Un comparto in ginocchio quindi, quello della raccolta di rifiuti che tra discariche piene per via della paralisi regionale e le inadempienze di e nti locali e aziende va a minare la dignità di chi ogni giorno si alza per andare a lavorare. Anche oggi i dipendenti dell’Avr, oltre 500, sono stati costretti a manifestare e mentre al Palazzo del Governo non si trovano soluzioni ad avvicinarci c’è l’agitazione sindacale. Lo sciopero, l’ennesimo è dietro l’angolo.