Il progetto della discordia

Baker Hughes a Corigliano-Rossano, l’appello di Unindustria Calabria: «Si abbandonino posizioni rigide»

Il presidente Aldo Ferrara esprime preoccupazione riguardo alla richiesta del sindaco Stasi di sospendere l'iter autorizzativo: «L’investimento può fare da apripista a modelli analoghi importanti per lo sviluppo socio-economico della regione»

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di Redazione Economia
29 giugno 2024
12:01

In riferimento alle notizie di stampa secondo cui l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano si sarebbe rivolta al Presidente della Repubblica perché sospenda l’efficacia degli atti autorizzativi all’insediamento produttivo di Baker-Hughes/Nuovo Pignone nel porto della città calabrese, Unindustria Calabria esprime le proprie preoccupazioni sulla vicenda: «Il sistema produttivo calabrese – spiega Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria - vive in un contesto sociale ed economico caratterizzato da debolezza strutturale. Per migliorare tale contesto, da tempo sosteniamo come uno dei più importanti strumenti da implementare sia la capacità della nostra regione di attrarre nuovi investitori extraregionali, e gruppi industriali forti capaci di iniettare nel sistema locale capitali privati importanti, creare posti di lavoro e stimolare la nascita di un indotto che generi a sua volta ulteriori ricadute positive sul territorio. In questo senso, la proposta di Baker Hughes, che anche per motivi logistici individuato nella nostra regione il luogo ideale per sviluppare un impianto produttivo di carattere internazionale, non solo rappresenta un’opportunità in sé, quanto può considerarsi come un modello di business capace di fare da apripista ad altri gruppi imprenditoriali importanti».

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Prosegue Ferrara: «Le polemiche che recentemente hanno accompagnato l’iter autorizzativo – tra cui non annovero, ovviamente, la giusta facoltà delle amministrazioni locali di intervenire e contribuire al piano di sviluppo del territorio – rischiano di fornire un’immagine distorta della nostra regione, l’immagine di un territorio che non è capace di accogliere chi decide di investire qui. Ben sapendo che la Calabria non è certo refrattaria agli investimenti che, nel pieno rispetto di normative vigenti e vocazioni dei territori, possono rivelarsi uno straordinario strumento di crescita collettiva; nella certezza che l’iter procedurale seguito dall’Autorità portuale sia stato correttamente seguito e che il progetto sia stato adeguatamente illustrato alla città e agli amministratori; nella consapevolezza che le intenzioni di tutti i decisori politici coinvolti nella vicenda nascano dalla volontà comune di operare per il bene della Calabria, del territorio e dei suo abitanti, l’invito che ci sentiamo di muovere alle parti coinvolte è quello di abbandonare posizioni rigide e di allargare lo sguardo a tutte le implicazioni, locali e regionali, che investimenti come quello programmato da Baker-Hughes possono avere per i cittadini e per il territorio, così da poter trovare una soluzione alla questione e permettere all’azienda di investire in Calabria».


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