Per l’ex deputato grillino la multinazionale americana con questa operazione «prende senza lasciare nulla se non qualche decina di presunti posti di lavoro». Il progetto sarà illustrato a Catanzaro nella sede di Unindustria Calabria il 15 dicembre.
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Baker Hughes sì, Baker Hughes, no. A Corigliano Rossano non si placano le polemiche sulla sempre più concreta possibilità che la multinazionale americana impianti un insediamento industriale nel porto, per l’assemblaggio di moduli utili a comprimere il gas. Il progetto sarà ufficialmente presentato il 15 dicembre, alle 10,30, nella sede di Unindustria Calabria a Catanzaro, e poi a gennaio sul territorio, ma nel frattempo il comitato a difesa del porto continua nella sua opera di sensibilizzazione al “no” con la convocazione di assemblee pubbliche.
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Riunioni in cui i referenti del comitato riferiscano come nonostante la richiesta di accesso agli atti per consultare le «carte» non abbiano ancora ricevuto risposte dal Comune di Corigliano Rossano e quasi gridando al complotto, chiedono agli amministratori di «uscire allo scoperto per informare la città», rinfacciando il passato ambientalista del sindaco Stasi e proponendo di passare all’azione. Il prossimo mercoledì – 13 dicembre – ad esempio, inizieranno con un presidio alle porte del porto e non si esclude che possano organizzare altre manifestazioni come l’occupazione simbolica del consiglio comunale.
Il comitato, ancora, punta il dito contro la politica – destra, sinistra, sindacati – tutti rei di non difendere il territorio e di approcciarsi al «problema con atteggiamento sottomesso».
All’assemblea tenutasi ieri sera a Corigliano erano in ventuno e tra loro c’erano – per la prima volta – anche l’ex sindaco Giovanbattista Genova e il già deputato del Movimento Cinque Stelle poi approdato da scontento a L’Alternativa c’è, Francesco Forciniti. A dettare i tempi, come sempre nelle altre sortite pubbliche del comitato c’erano l’ex senatrice grillina Rosa Silvana Abate e l’attivista Tonino Fino.
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Forciniti: «L’insediamento industriale al porto è pura follia»
Durissime le dichiarazioni, a margine dell’incontro di Forciniti, che non ha usato mezzi termini esprimendosi senza peli sulla lingua. «Un insediamento industriale nel porto di Corigliano è una follia sotto tutti i punti di vista – ha spiegato l’ex parlamentare ai microfoni di LaC news24 – perché così si ipoteca il futuro un’infrastruttura pubblica strategica con l’affidamento ad una multinazionale americana che viene sul nostro territorio a guadagnarci tre volte, senza lasciare nulla se non qualche decina di presunti posti di lavoro».
Secondo Forciniti, in questa operazione «Baker Hughes ci guadagna tre volte. La prima è impiantando degli enormi capannoni metalmeccanici a due passi dal mare occupando una infrastruttura senza pagare nulla. Ci guadagna una seconda volta perché approfitta delle agevolazioni della Zes sovvenzionata con i soldi pubblici dei contribuenti, ed una terza perché la filiera del gnl, il gas naturale liquefatto, prevede la vendita del prodotto anche all’Italia, con tutta la bolla speculativa in atto in campo energetico. Questa di fatto è una fonte di approvvigionamento energetico alternativa a quella molto meno costosa del gas russo. Dietro tutta questa operazione ci sono motivi di ordine ambientale ma anche geopolitico e depongono tutti contro questo insediamento nel nostro porto. Vi immaginate – ha concluso l’ex deputato grillino – se a parti invertite una multinazionale italiana chiedesse di poter occupare uno porti americani? Probabilmente ci riderebbero in faccia ed invece noi siamo trattati come carne da macello finita nel tritacarne delle politiche coloniali di multinazionali che vengono a sfruttare il territorio senza lasciare nulla». In tutto questo però, in città molti ne parlano ma non partecipano.