Un “blitz” in piena regola per toccare con mano come funziona, senza codazzi, senza attese e preparativi che possano nascondere la polvere sotto i tappeti. Per comprendere meglio dinamiche, modus operandi, impatti di vario genere sul territorio, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, si è presentato all’improvviso alle porte dello stabilimento Baker Hughes di Vibo Valentia.

In riva allo Ionio, sono giorni, settimane di dibattito sulla “convenienza” di un investimento industriale che l’azienda americana ha pianificato nel porto di Corigliano Rossano e dopo alcuni incontri preliminari, dopo aver visionato il progetto esecutivo e letto la relazione illustrativa, Stasi ha suonato il citofono «senza preavviso».

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«Non volevo essere scortese, ma da sindaco mi interessava visionare l'attività reale, gli ambienti, ascoltare i rumori, incontrare le persone, la trasparenza: non volevo tappeti rossi o reparti coi fiocchetti», spiega il primo cittadino, calatosi nei panni del sindacalista, perché «ancora ricordo le visite guidate agli impianti Enel che ci spiegava che il carbone era il top mentre ora parliamo di decarbonizzazione». Stasi ammette con «onestà intellettuale e politica» di essere «stato accolto» e di aver «trovato una azienda seria».

«Ho visitato le officine, simili a quelle che dovrebbero essere realizzate nel nostro porto, gli ambienti di stoccaggio, gli ambienti dedicati ai lavoratori. Ho trovato anche un management quasi tutto del posto e motivato – racconta Flavio Stasi – ed anche la mano d'opera era del posto. Nell'occasione ho ricevuto ulteriori chiarimenti ed ho potuto esaminare una anteprima delle integrazioni documentali che ho richiesto formalmente, in sede di conferenza dei servizi, pochi giorni fa. Ho ovviamente specificato che, a prescindere da qualsiasi interazione diretta, ogni integrazione e notizia deve essere trasmessa in maniera trasparente al Comune affinché possa essere accessibile a tutti».

Il sindaco di Corigliano Rossano, sottolinea, quindi, di «aver avuto una prima impressione positiva. Chiaramente la visita non serviva per redigere una pagella a Baker Hughes, ma a comprendere meglio le prospettive di sviluppo del Porto e la loro compatibilità, la visione di città tra 50 anni. Per questa ragione ho presentato delle richieste precise (anche alla Autorità di Sistema) rispetto all'assetto complessivo, agli investimenti nel porto, alle misure per la marineria, e per questo ho anticipato ai capigruppo consiliari che chiederò una seduta di Consiglio comunale per confrontarci rispetto a queste tematiche».

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Stasi, infine, lascia intendere che questa potrebbe non essere l’ultima vista allo stabilimento di Vibo Valentia, magari accompagnato «da altri pezzi di città, delle istituzioni o delle rappresentanze sociali. Come fatto per le altre questioni importanti, stiamo affrontando anche questa tematica non come un problema, ma come una sfida per la città, con serietà, senza posizioni aprioristiche e cercando, se possibile, soluzioni condivise, sempre a favore della nostra comunità».

Insomma, le sensazioni positive di Stasi si sommano a quelle dei sindacati che vedono nell’investimento industriale di Baker Hughes a Corigliano Rossano, un’opportunità di sviluppo.