Il contingente è stato già prorogato fino a febbraio. Il sindacato annuncia lo stato di agitazione se non ci sarà il consolidamento della posizione
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«Usb Sanità Calabria esprime profonda preoccupazione per la situazione dei precari nell'azienda ospedaliera universitaria "Renato Dulbecco" di Catanzaro, nata dalla fusione delle due aziende ospedaliere "Pugliese Ciaccio" e "Mater Domini"». Lo si legge in una nota del sindacato. «Attualmente - prosegue - più di 130 precari svolgono ruoli cruciali all'interno dei reparti ospedalieri, contribuendo in modo significativo al funzionamento quotidiano della struttura».
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«I reparti nevralgici, tra cui Utic, Cardiologia, Terapia Intensiva, Terapia Intensiva neonatale, cardiochirurgia, laboratorio analisi e diagnostica per immagini, vedono la presenza di precari che rappresentano oltre la metà della forza lavoro interna, ma oltre che in queste unità operative la presenza di personale precario risulta essere pressoché capillare in tutto l’ospedale».
Secondo il sindacato «questi professionisti ricoprono ruoli chiave come infermieri, medici, tecnici perfusionisti, tecnici e dirigenti biologi, figure che sono già scarsamente reperibili sul mercato del lavoro e che lo saranno sempre di più in futuro, considerando il calo delle iscrizioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie unito all’elevata età media di tutto il personale attualmente presente in azienda».
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«La delibera numero 980/2023, con la quale l'azienda Dulbecco proroga i contratti in scadenza fino a fine febbraio, non offre rassicurazioni ai precari, poiché la proroga è limitata a soli tre mesi e preannuncia possibili future cessazioni contrattuali.
Nonostante sulla carta l'azienda Dulbecco dovrebbe essere la più grande azienda ospedaliera del meridione per numero di posti letto, a meno di sette mesi dalla sua nascita, si registra non solo una carenza critica di personale, ma paradossalmente anche un futuro incerto per tutto il personale precario.
Ciò potrebbe compromettere la capacità dell'azienda di garantire prestazioni sanitarie a beneficio dei cittadini calabresi. Cosa che risulta ancora più assurda se si considera che alcuni dei precari attualmente impiegati potrebbero essere stabilizzati ai sensi della legge 234, avendo superato i 18 mesi di servizio.
Per garantire il proseguimento contrattuale di tutte le figure precarie e avviare le opportune procedure di stabilizzazioni, Usb Sanità Calabria, dopo l’assemblea fatta con i lavoratori lo scorso 7 dicembre, ha chiesto un incontro urgente con il "tavolo tecnico" che si sta occupando della determinazione dei contingenti di personale. Qualora tale richiesta non venga accolta, USB Sanità Calabria proclamerà immediatamente lo stato di agitazione sindacale all'interno dell'azienda ospedaliera universitaria "Renato Dulbecco".
Come al solito invitiamo i cittadini calabresi ad unirsi alla protesta dei lavoratori. Senza personale il sistema sanitario non può garantire le cure a chi ne ha bisogno. La lotta per un lavoro stabile e per nuove assunzioni, oggi più di ieri, è la lotta di tutti i calabresi per un sistema sanitario degno di questo nome».