VIDEO | Filippo Arechi del direttivo provinciale dell'associazione degli industriali traccia un bilancio in chiaroscuro a tre anni dal varo dell’ente e chiede nomine di figure competenti
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A tre anni dal varo dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Assindustria Reggio Calabria conferma il sostegno all’ente ma chiede collaborazione al presidente Mario Mega. Filippo Arechi, oggi componente del Direttivo provinciale – che in rappresentanza di una società armatoriale siede in un uno degli organismi dell’ente che ha sede a Messina – ha svolto un intervento nel corso di un recente incontro sulla portualità, facendo un bilancio in chiaro di questi 3 anni.
«La vocazione della portualità di Reggio e di Villa San Giovanni – ha detto – è diversa da quella di Gioia Tauro ed è per questo che noi abbiamo visto di buon occhio il passaggio dei nostri porti con quell’Autorità».
Non parteciparono e non partecipano alle polemiche che accompagnarono lo sdoppiamento, gli industriali reggini, in una vicenda in cui non mancò un ricorso alla Corte costituzionale – poi perso – con cui la Regione tentò di bloccare il passaggio di due scali calabresi nella competenza di un’amministrazione diversa da quella di Gioia Tauro.
«Piuttosto – ha proseguito Arechi – c’è un problema generale della riforma che ridimensiona molto il ruolo dei rappresentanti datoriali negli organi di gestione, a favore invece dei delegati degli enti locali che invece partecipano ai tavoli che contano». Una analisi che non porta gli imprenditori reggini sulle barricate, bensì alla formulazione di una richiesta e di una sollecitazione da rivolgere al presidente Mario Mega e agli enti calabresi che sono dentro l’Autorità. «abbiamo bisogno di essere ascoltati e coinvolti – ha detto Arechi – perché gli operatori portuali che operano nei due scali dello Stretto hanno problemi ed esigenze che richiedono soluzioni concertate e tempestive».
Nell’ente dello Stretto, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà aveva delegato l’ex consigliere regionale Domenico Battaglia – che oggi è diventato assessore comunale – mentre la Regione ha come rappresentante il commercialista Alberto Porcelli, ovvero figure professionalmente non collegate con il mondo della portualità, e sul loro conto gli imprenditori reggini richiamano l’attenzione di chi li ha nominati. «Servono scelte maggiormente ispirate da criteri di oggettiva competenza nel campo della portualità e non di mera valutazione politica», ha concluso Arechi.