"Sappiamo bene di correre il rischio di essere i guastatori di una vicenda che vede circa 160 persone inserite senza alcun criterio in un'Asp, mentre c'è un piano di rientro che blocca le assunzioni di medici - si legge nella nota di Ncd -  ma sappiamo anche che nella pubblica amministrazione si accede per selezioni pubbliche e che così si mortificano le aspettative legittime di migliaia di calabresi".


"Sembra - si legge ancora nella nota - che siamo rimasti i soli a non tollerare questa vicenda e aspettiamo che Mario Oliverio, che ha promesso di porre fine a ogni arbitrio, intervenga. Le leggi della Costituzione e dello Stato non possono essere invocate a piacimento. Sono pilastri ancora più validi in una terra come la Calabria. Il presidente della giunta regionale ha l'occasione per dimostrare quanto detto in campagna elettorale".


"Le Asp calabresi da sei anni - conclude - hanno al loro interno persone senza titoli, come ha detto in prima istanza la Corte dei conti, e al loro esterno persone con titoli: abbiamo cercato di eliminare queste ingiustizie ma la Consulta ha bocciato una legge voluta da noi addebitando l'incostituzionalità alle inadempienze della Regione. Non si può mettere in servizio un numero di persone sulla base di tre elenchi fatti senza alcuna trasparenza e con i pareri contrari del dipartimento del personale e di un direttore amministrativo, peraltro in regime di ordinaria amministrazione. Tutto questo mentre bisogna lacrimare a Roma per ottenere la deroga allo sblocco del turnover per i medici del pronto soccorso".