Investigatori privati a caccia di operai, presunti assenteisti cronici. La nuova frontiera italiana dei controlli sulla vita dei lavoratori è stata raggiunta a Gioia Tauro, nel porto, ed ha già comportato effetti giuridici che potrebbero finire al vaglio del Tribunale.Quattro dipendenti della società Mct, infatti, hanno già ricevuto la lettera di sospensione conseguenza dei pedinamenti e delle foto scattate dai detective di una ditta privata.

Gli 007 pagati dal datore di lavoro, con una modalità che ha pochi precedenti in Italia - indagando sul tempo trascorso fuori dal luogo di lavoro di una azienda che ha 1.300 assunti - avrebbero accertato un abuso generalizzato che è l’anticamera del licenziamento. Congedi parentali, permessi sindacali, ferie e malattie, che per la nuova azienda che gestisce il terminal sarebbero diventati lo strumento per raggirarla, tanto che il commissario del porto Andrea Agostinelli aveva denunciato un assenteismo sospetto del 15 % a turno.

 

Ma l’estate scorsa anche il direttore di Mct, Antonio Testi, aveva fatto capire che contro questa piaga che fa parlare in termini negativi della produttività di un terminal che appare in rilancio, si stava intervenendo con metodi stringenti. Ma nessuno si aspettava che si arrivasse a spiare i portuali per capire, magari, se approfittando di un congedo – invece di stare con i figli – facevano un secondo lavoro.

 

Tanto è vero che mentre i lavoratori colpiti dalla misura si stanno preparando a controdedurre per iscritto, difendendosi, l’impiego degli investigatori è tenuto sotto silenzio da tutti. Troppo a rischio ricorso lo strumento eccezionale scelto, mentre né la politica né il sindacato hanno mai amplificato il grido d’allarme di una società che dopo 10 ha finalmente deciso di investire.