VIDEO | Esclusi dalle graduatorie del bando del 2017 a causa di una modifica dei requisiti: sono 455 ragazzi in tutta Italia e tra questi anche alcuni calabresi che ora chiedono giustizia
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Sono 455 in tutta Italia, più di 30 i calabresi, i giovani aspiranti agenti di Polizia over 26 che dopo aver partecipato al concorso bandito nel 2017 sono risultati idonei. Ma ad interrompere il loro sogno di poter servire lo Stato ci ha pensato un emendamento approvato dalla Lega che ne ha cambiato i requisiti in corsa: il limite di età che da 30 anni è sceso a 26, e il titolo di studio richiesto, dalla licenza media al diploma di scuola superiore. Una ingiustizia per gli esclusi contro la quale è stato presentato riscorso al Tar del Lazio che, in attesa dell’udienza di merito fissata per aprile del 2020, li ha ammessi con riserva alle prove di accertamento dei requisiti fisici, psichici e attitudinali alle quali sono risultati idonei ma all’uscita delle graduatorie l’ennesima amara sorpresa: «Il 13 agosto è uscita la graduatoria per l'avvio del corso di formazione ma noi da quella graduatoria siamo praticamente spariti» spiega Christian Pilò. «Per lo Stato, per la Lega, per l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, tutti noi over 26 siamo praticamente considerati vecchi» aggiunge Michael Paone.
La richiesta di aiuto alle istituzioni
E in questa situazione di assoluta incertezza gli aspiranti poliziotti chiedono solo di poter realizzare il loro sogno e lanciano un appello alle istituzioni e alla politica: «Io ho anche lasciato il lavoro per inseguire questo sogno - racconta Christian Pilò -, vengo da una vita sacrificata a livello lavorativo, lavoravo tra le 10 e le 12 ore al giorno. Superare queste prove ha richiesto un impegno sia fisico che mentale, e ci sono riuscito. Spero di poter realizzare il mio sogno. Al momento siamo in contatto con vari politici, promesse ne abbiamo ma soluzioni ad oggi non se ne vedono. Non sappiamo più di chi fidarci». «L’unica speranza per poter risolvere questa vicenda nel più breve tempo possibile è fare un emendamento in Parlamento che venga inserito nella legge di bilancio che deve essere firmata a breve - spiega Michael Paone – senza aspettare la sentenza di merito che vada a sciogliere la riserva il 3 aprile 2020. Noi chiediamo semplicemente di poter fare quello che abbiamo sempre sognato, è una sfida anche con noi stessi. Abbiamo studiato per mesi, ci siamo preparati per sostenere le prove e chiediamo che ci venga riconosciuta l’idoneità».