I lavoratori da anni anche hanno un contratto di lavoro part-time invece di essere assunti a tempo pieno. Sul piede di guerra la sigla sindacale del Pollino
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Diritti maturati in quindici anni di collaborazione con l'Asp di Cosenza che ancora non vengono riconosciuti. È la storia che riguarda decine di lavoratori qualificati Oss che l'azienda retribuisce come ausiliari. Mentre nel frattempo assume figure professionali di pari livello che arrivano da altre province. La Funzione Pubblica della Cgil, attraverso il segretario generale comprensoriale Pollino Sibaritide Tirreno, Vincenzo Casciaro, afferma che adesso la «misura è colma».
Lavoratori e sindacati si preparano ad un ciclo di assemblee nei presidi ospedalieri di Rossano, Corigliano, Cetraro, Praia a Mare, Trebisacce e Castrovillari per discutere le azioni da intraprendere. L'obiettivo è raggiungere la riqualificazione del personale che dovrà essere assunto a tempo pieno. «Non c'è più tempo da perdere. I diritti e le aspettative di questi lavoratori non possono più essere mortificati, non lo consentiremo».
Anni fa questi lavoratori entrarono come ausiliari ma nel 2008 si riqualificarono come Oss e come tali «sono utilizzati dall'azienda sanitaria» spiega Casciaro senza che «però si sia mai provveduto ad adeguare la loro posizione giuridica ed economica. C’è di più. Tanti di questi dipendenti continuano a lavorare con un contratto part time, perché in tutti questi anni l’Asp non ha mai avvertito il dovere morale di incrementare il loro rapporto contrattuale di lavoro, nemmeno di un solo minuto, anche quando ha proceduto ad effettuare nuove assunzioni di pari categoria».
La Cgil ha chiesto all'azienda da mesi di presentare il piano del fabbisogno del personale, per programmare le capacità assunzionali e procedere così al giusto inquadramento di questi Lavoratori. Ma l'azienda sembra fare orecchie da mercante, salvo però attivare «nuove assunzioni di Oss attingendo a graduatorie di altre province, con ciò mortificando ancora una volta i diritti e le aspettative dei propri dipendenti ausiliari».
L'accusa di Casciaro è che l’azienda preferisce continuare a tenere bassi i profili economici e giuridici di questi lavoratori, «forse perché più facilmente controllabili. E forse perché ancor più facilmente ricattabili, dietro la promessa di qualche ora di lavoro straordinario o di assegnazione di qualche turno di lavoro notturno o festivo. Tutto ciò rappresenta una mortificazione alla dignità dei lavoratori, sfruttati dall’Azienda e non retribuiti per il lavoro svolto, e sottoposti alle pressioni più o meno forti di qualcuno che si vanta di poter assegnare straordinari e altre piccole prebende. Questo mercimonio deve finire, così come deve finire la pretesa dell’ASP di non voler riconoscere i diritti di questi Lavoratori».